04 Aprile 2025 - 12:30:59
di Tommaso Cotellessa
Con la solenne cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario tributario all’interno dell’aula di udienza del Palazzo del T.A.R. Abruzzo a L’Aquila hanno preso ufficialmente inizio i lavori dell’annualità 2025. L’incontro, presieduto dal presidente della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado dell’Abruzzo e Procuratore Generale Militare della Corte di Cassazione, Maurizio Block, ha visto la partecipazione di diverse autorità.
Nel corso della cerimonia, è emerso un quadro positivo per la giustizia tributaria in ambito regionale, con numeri che riflettono un impegno continuo ed efficace. Nel 2024 sono stati introitati circa 900 nuovi procedimenti, con una sostanziale parità tra i nuovi casi e quelli definiti, un segno di efficienza e operatività da parte dei giudici. Questo risultato è stato particolarmente significativo nelle corti tributarie di primo grado, con un saldo positivo per le corti di Pescara e Teramo, e un notevole incremento dei fascicoli a L’Aquila, che ha registrato un aumento del 30% rispetto al 2023, passando da 561 a 730 procedimenti.

A livello complessivo, il numero dei fascicoli definiti e delle sopravvenienze si è mantenuto in equilibrio, con 954 fascicoli definiti e 961 nuove istanze. L’arretrato ultra triennale, che rappresenta una delle principali problematiche per l’efficienza del sistema giudiziario, è stato ridotto a solo 57 fascicoli risalenti al 2022. Per quanto riguarda le corti di primo grado, Pescara ha definito 792 ricorsi e Teramo 590.
La stabilità nelle corti tributarie di Chieti e la progressiva riduzione dell’arretrato più vecchio hanno contribuito ulteriormente a consolidare l’immagine di una giustizia tributaria regionale che, nonostante le difficoltà, si conferma come esempio di efficienza.
Tuttavia, lo scenario futuro appare più complesso. La riforma delle corti tributarie in corso di studio prevede, tra le altre cose, l’accorpamento delle sedi di corte di primo grado, con la riduzione delle attuali 103 corti tributarie a 39. Un cambiamento che impatterebbe direttamente sulle quattro corti abruzzesi, una per ogni provincia.

Secondo il presidente Block, l’Aquila dovrebbe accorpare Teramo, mentre Pescara dovrebbe unirsi con Chieti, in un processo che mira a razionalizzare le risorse e ottimizzare l’efficienza del sistema. Tuttavia, il presidente ha sottolineato che l’attuazione di questa riforma dipenderà dal carico giudiziario di ciascuna corte. La Corte di Giustizia Tributaria dell’Aquila, in particolare, spera di mantenere una specificità territoriale, evitando di essere accorpata a una corte di secondo grado più lontana, come quella di Roma, per continuare a garantire un contatto diretto con i contribuenti e le amministrazioni finanziarie.
Sul possibile accorpamento il presidente Block ha dichiarato ai nostri microfoni «Nel fare questa riforma si terrà conto soprattutto di quello che è il carico giudiziario, e quindi in a quest’ultimo si procederà. Per quanto riguarda la Corte di giustizia tributaria dell’Aquila, auspichiamo che il carico giudiziario sia ritenuto sufficiente e che pertanto non sia accorpato ad un’altra Corte di giustizia tributaria di secondo grado, quale potrebbe essere Roma. Ci teniamo a mantenere una specificità sul territorio anche per avere un contatto più diretto con i contribuenti e con le amministrazioni finanziarie»
La riforma delle corti tributarie è ancora in fase di studio, ma il confronto sulla razionalizzazione del sistema giudiziario rimane una priorità per la giustizia tributaria, in un contesto che cerca di conciliare l’efficienza con il mantenimento della giustizia locale e territoriale. In conclusione, il 2024 si è chiuso con risultati soddisfacenti per la giustizia tributaria abruzzese, ma il futuro rimane incerto. Le sfide della riforma e degli accorpamenti, sebbene necessarie, pongono interrogativi sulle modalità con cui il sistema sarà in grado di rispondere alle esigenze di contribuenti e amministrazioni in modo tempestivo e efficace.