08 Aprile 2025 - 12:01:05
di Martina Colabianchi
Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha ricevuto nei giorni scorsi a palazzo Margherita il primo cittadino di Mantova, Mattia Palazzi, per un incontro istituzionale all’insegna del dialogo e della condivisione di esperienze legate al titolo di Capitale Italiana della Cultura.
Un confronto di grande significato, che ha visto protagoniste due città simbolo della cultura italiana: Mantova, che nel 2016 fu la prima a ottenere il riconoscimento, e L’Aquila, che si prepara a viverlo nel 2026. L’incontro ha rappresentato un’opportunità preziosa per riflettere su strategie, modelli organizzativi e buone pratiche finalizzate alla valorizzazione del patrimonio culturale e alla promozione del territorio.
Nel corso della visita, il sindaco Biondi ha omaggiato il collega con alcuni simboli rappresentativi dell’identità aquilana: il Fiore della Memoria, una spilla a forma di croco viola, fiore dello zafferano scelto per commemorare le vittime del terremoto del 6 aprile 2009, e una selezione di gadget ufficiali dedicati a L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026.
«Il confronto con chi ha già affrontato questo percorso è fondamentale per prepararsi con consapevolezza alle sfide che ci attendono – ha dichiarato il sindaco Biondi – la cultura può e deve essere un motore di rigenerazione, crescita e sviluppo. In questo, l’esperienza di Mantova rappresenta un modello virtuoso a cui guardare con attenzione».
«Capitale Italiana della Cultura è un’occasione unica per raccontare l’identità profonda di una città e rafforzarne il senso di comunità – ha sottolineato il sindaco Palazzi –. Sono felice di aver potuto condividere l’esperienza di Mantova con L’Aquila, che saprà valorizzare al meglio la propria storia, le sue energie creative e il suo patrimonio umano e ricostruttivo. Auguro un anno straordinario all’Aquila, una città e un territorio straordinari che con orgoglio hanno saputo risollevarsi, che merita il sostegno di tutti, senza distinzione alcuna».
Un incontro nel segno della memoria, della cultura e della visione condivisa, che rafforza il legame tra città medie, accomunate dalla stessa ambizione: rendere la cultura asset di coesione e rilancio dei territori interni.