14 Aprile 2025 - 12:23:58

di Redazione

«Abbiamo atteso un paio di giorni, sperando che, almeno stavolta, il sindaco dell’Aquila si assumesse la responsabilità dell’ennesimo fallimento amministrativo e chiedesse scusa alle cittadine e ai cittadini che continuano a pagare, con le loro tasse, gli errori di una amministrazione incapace di governare la città. E invece, silenzio assoluto. Biondi dovrebbe vergognarsi per lo schiaffo ricevuto dal Tar che, per l’ennesima volta, ha bocciato l’operato del Comune dell’Aquila che, da quasi otto anni, per precisa volontà politica del sindaco e della sua Giunta, si rifiuta di nominare secondo le procedure di legge il Comandante della Polizia Locale».

E’ la dura nota del Partito Democratico a commento della sentenza del Tar che ha bocciato la nomina di Patrizia Celani a comandante della Polizia municipale.

«In questi anni, Biondi – pur di non procedere con la nomina – ha affidato il ruolo, illegittimamente, prima al fedelissimo dirigente dei servizi finanziari Tiziano Amorosi e poi al dirigente dell’avvocatura Domenico de Nardis. Nel 2023, il Tar – accogliendo un ricorso – ha chiarito però che, come previsto dalla legge regionale 42 del 2013, il Comune avrebbe dovuto nominare un vero Comandante, funzione che può essere attribuita soltanto a personale inquadrato nei ruoli della Polizia Locale. Insomma, de Nardis doveva lasciare l’incarico. Biondi ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato che, come ovvio, ha confermato la sentenza del Tar. E che cosa ha fatto il sindaco dell’Aquila? Convinto, oramai, di essere al di sopra delle leggi, ha nominato, di nuovo, un dirigente; indovinate chi? Il fedelissimo Tiziano Amorosi; illegittimamente, per la seconda volta. Altro ricorso, e altra pronuncia del Tar che ha bastonato il Comune dell’Aquila», aggiunge il Pd cittadino.

«Che è successo, a quel punto? Biondi ha fatto ricorso, per la seconda volta, al Consiglio di Stato che è stato costretto a ribadirgli l’illegittimità delle sue scelte. Ovviamente, il Comune è stato condannato a pagare le spese legali: non ha pagato Biondi, però, ma le cittadine e i cittadini dell’Aquila. Mica è finita qui: messo alle strette, il sindaco dell’Aquila ha preferito stipulare un’apposita convenzione con il Comune di Ascoli Piceno, guidato da un primo cittadino amico – ed esponente di Fratelli d’Italia – per avere a scavalco a capo dei Vigili Patrizia Celani, comandante della Polizia Locale di Ascoli, presente all’Aquila una volta a settimana. In una realtà complessa come la nostra, con le criticità quotidiane che si riscontrano, a capo della Polizia Locale abbiamo avuto, una volta a settimana, il comandante dei Vigili di Ascoli. Una decisione incomprensibile politicamente, e di nuovo illegittima tant’è vero che, a fronte dell’ennesimo ricorso, il Tar ha bocciato anche questa nomina. Eppure, Biondi e la sua Giunta erano stati avvertiti: sono state diverse – e inascoltate – le interrogazioni presentate dal Pd e dagli altri gruppi consiliari di opposizione; non solo: la Quinta commissione consiliare, presieduta da Stefano Palumbo, ha affrontato la vicenda in diverse sedute, e lì sono state esposte le criticità e i rischi cui si andava incontro; l’amministrazione comunale, però, ha deciso di tirare dritto, tanto a pagare le spese legali, da anni, sono le cittadine e i cittadini. Per questo, Palumbo ha inoltrato una puntuale relazione alla Corte dei Conti: è evidente, infatti, come sia maturato un pesante danno erariale per la cattiva condotta amministrativa della giunta Biondi; nelle prossime ore, la relazione verrà arricchita da questo ulteriore capitolo di una vicenda che ha assunto, oramai, tratti grotteschi», prosegue la nota.

Il Partito Democratico auspica a questo punto che «la Corte dei Conti, che fino ad oggi non ha risposto alle sollecitazioni del presidente della Commissione Garanzia e controllo, voglia approfondire» e che l’assessore comunale della Lega Laura Cucchiarella, «che ha la delega alla Polizia locale, si dimetta immediatamente, considerato che, fino ad oggi, non ha fatto altro che avallare e difendere queste scelte».

«Vogliamo dare un consiglio al sindaco: eviti di ricorrere di nuovo al Consiglio di Stato anche perché il rapporto tra Patrizia Celani e il comune di Ascoli Piceno, a guida Fratelli d’Italia, presenta aspetti che andrebbero chiariti. Celani è stata nominata per tre anni, in via diretta e fiduciaria dal sindaco amico di Biondi, con la procedura prevista dall’art. 110 comma 1 del d.lgs 267/2000 e non attraverso un concorso pubblico, per tre anni e – veniva chiarito nel provvedimento di nomina – con incarico non prorogabile. Ed invece, alla scadenza dei tre anni l’incarico è stato prorogato nelle more della futura istruzione del concorso; una procedura che appare illegittima, evidentemente i fratelli d’Italia pensano di governare ovunque tentando di aggirare le norme, non solo all’Aquila. C’è una domanda, intanto, a cui vorremmo davvero avere risposta: come mai Biondi ha così timore di nominare un capo dei Vigili attingendo dal personale inquadrato nei ruoli della Polizia Locale? A cosa è dovuta questa ferma volontà di controllo su una funzione così delicata? Sarebbe interessante avere una risposta chiara», conclude la nota.