16 Aprile 2025 - 18:27:31

di Redazione

Un accordo di valorizzazione tra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo e il Comune di Castel di Ieri per la gestione e la fruizione dell’area archeologica del tempio italico in località Pie’ di Franci.

L’intesa è stata siglata dall’architetto Cristina Collettini, Soprintendente ABAP per L’Aquila e Teramo,
e il sindaco di Castel di Ieri l’architetto Fernando Fabrizio, a testimonianza della volontà congiunta di
valorizzare e rendere fruibile uno dei più significativi siti archeologici del territorio.

L’accordo prevede l’apertura al pubblico del sito, la sorveglianza, l’assistenza alle visite e la manutenzione
del verde, in linea con le finalità di tutela e valorizzazione previste dal Codice dei Beni Culturali e del
Paesaggio. Il sito, grazie anche agli interventi effettuati negli anni passati per migliorarne l’accessibilità e
la sicurezza, potrà ospitare eventi culturali diurni e notturni.

«Il tempio italico di Pie’ di Franci costituisce una testimonianza di grande rilievo della cultura dei popoli
italici nell’area peligna. Con questo accordo si rafforza la sinergia tra istituzioni per la cura del patrimonio
archeologico e si promuove una fruizione consapevole e sostenibile del bene culturale. L’accordo di valorizzazione pone le basi per inserire l’area archeologica in un ideale percorso culturale che possa collegare il territorio interessato alla città dell’Aquila, Capitale italiana della Cultura 2026»
, scrive la Soprintendenza in una nota.

LA STORIA

L’area archeologica del Tempio italico è sita in località Piè di Franci, nel Comune di Castel di Ieri il cui
territorio comunale insiste nell’area naturale protetta del Parco naturale regionale Sirente-Velino. L’intero
territorio comunale di Castel di Ieri risulta ampiamente antropizzato già dalla protostoria e dall’età arcaica
(insediamenti fortificati Le Spugne, Monte Urano, Rava del Barile) fino all’età ellenistico-romana e la
letteratura archeologica segnala numerosi rinvenimenti di aree di frammenti fittili e resti di strutture
antiche.

L’area archeologica relativa al Tempio italico conserva i resti di due edifici di culto il Tempio A e il Tempio
B portati alla luce nel 1987. Il Tempio A (II-I sec. a.C.) fu costruito utilizzando i materiali di spolio del
tempio B (IV sec. a.C.), ora interrato.

Del Tempio A si conservano il podio in opera poligonale, rivestito da lastre in calcare e accessibile da una
scalinata frontale. La cella tripartita è preceduta da un pronao a quattro colonne, con capitelli ionici. I tre
ambienti sono pavimentati con mosaici e si conservano sulle pareti tracce di intonaco dipinto. In fondo
alle celle erano presenti dei piccoli ambienti o nicchie chiusi da cancellate che servivano a custodire gli
oggetti di culto o gli archivi e il tesoro della comunità. La cella centrale conserva sul fondo il basamento
per la statua di culto che chiude la nicchia.