04 Maggio 2025 - 13:44:34
di Tommaso Cotellessa
«L’ennesima “mazzata” per l’economica, la viabilità e la sopravvivenza di diversi comuni delle aree interne dell’aquilano e del teramano».
Questa la dura denuncia, che suona come un vero e proprio grido dall’allarme, mossa dal presidente della commissione vigilanza del Consiglio regionale abruzzese Sandro Mariani, il capogruppo di “Abruzzo Insieme” Giovanni Cavallari e il consigliere del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci, in merito alla chiusura del Ponte Paladini al km40+600 della S.S. 80 tra Aprati e Ortolano a partire dal prossimo 03 giugno, e per almeno sessanta giorni.
La misura, disposta per consentire l’avvio di interventi di manutenzione programmata ed adeguamento tecnico-funzionale dell’opera, è stata criticata pesantemente dai tre esponenti di opposizione i quali hanno evidenziato che si è trattato di una notizia, comunicata da Anas SpA, a diversi comuni senza alcuna concertazione con i territori interessati e senza aver minimamente coinvolto la Regione Abruzzo.
«Se la notizia non fosse così grave verrebbe infatti quasi da riderci su – proseguono Mariani, Cavallari e Pietrucci – è infatti una settimana che in Abruzzo si discute della necessità di una cabina di coordinamento dei lavori su A24, A14 e S.S. 80 in vista dei prossimi interventi autunnali sotto il traforo ed in autostrada e dopo l’incidente di domenica scorsa, ma a leggere la comunicazione inviata ai comuni di L’Aquila, Teramo, Crognaleto, Montorio al Vomano, Fano Adriano, Campotosto, Capitignano e Basciano sembra che Anas SpA non abbia minimamente compreso la gravità della situazione e con essa i vertici di Regione Abruzzo che, dinanzi a queste decisioni, dimostrano tutta la loro inadeguatezza e incapacità a difendere i diritti degli abruzzesi».
«L’ordinanza di chiusura rischia infatti non solo di creare seri problemi ai collegamenti tra Teramo e L’Aquila, ma anche di isolare ancora di più queste aree montane che, soprattutto in estate, si riempiono di turisti, visitatori e cittadini che ritornano nei territori di origine per trovare amici e parenti».
Consiglieri regionali del Pd e di “Abruzzo Insieme”, inoltre, si rifanno a quanto detto a più riprese dal sindaco di Crognaleto Orlando Persia, il quale lamenta che certi interventi, per quanto urgenti e indifferibili, non possono essere progettati con così poco anticipo, senza prevedere soluzioni alternative che non vadano a pregiudicare la stabilità di un territorio, sia in termini economici che demografici.
«Anche stavolta – proseguono i consiglieri scagliando un duro affondo – l’Abruzzo paga l’incapacità del Governo Marsilio e dell’Assessore D’Annuntiis nel garantire i diritti degli abruzzesi e nel far sentire la loro voce sui tavoli che contano, in particolare con Anas e Autostrade, dimostrando che malgrado la tanto decantata filiera con il Governo nazionale l’Abruzzo non è preso in alcuna considerazione. Se infatti migliorare le infrastrutture e la viabilità delle aree interne è importante e fondamentale, e nessuno di noi contesta questo intervento, è altrettanto vero che certi lavori vanno concertati, mai realizzati a ridosso dell’estate, ma soprattutto devono essere fatti prevedendo vie di collegamento alternative. In tal senso ci chiediamo se prima di decidere per la chiusura sia stato sentito il Genio Pontieri per studiare la possibilità di realizzare, in questo periodo di chiusura del Ponte Paladini, una struttura parallela garantendo il transito anche solo a senso alternato» prosegue la nota.
«Porteremo il prima possibile questa vicenda in Commissione Vigilanza dove convocheremo Anas SpA per capire il perché di questa decisione, il tipo di intervento e le tempistiche di avvio e realizzazione, ma soprattutto i vertici di Regione Abruzzo sperando che almeno questa volta l’Assessore D’Annuntiis si presenti e finalmente riferisca sul disastro della viabilità abruzzese, un tema che finora lo ha visto grande assente” concludono Mariani, Cavallari e Pietrucci. “Poco più di un anno fa, in campagna elettorale, si riempivano tutti la bocca con promesse di sostengo alle aree interne, di lotta allo spopolamento, al digital-divide, oggi invece dimostrano che erano solo chiacchiere e che a loro delle aree interne e dei problemi della viabilità non interessa nulla».