05 Maggio 2025 - 12:47:25

di Redazione

Al via, dal 6 maggio al 3 giugno all’Aquila, la settima edizione del Festival delle culture, spin-off del L’Aquila Film Festival con al centro il multiculturalismo, le tematiche dell’accoglienza, dell’incontro con l’altro, con lo straniero, con chi arriva da lontano.

Questa edizione insiste sempre di più rispetto al passato sul coinvolgimento attivo e protagonista di giovani ragazzi stranieri che vivono a L’Aquila, ognuno per un suo motivo, ognuno con una sua storia, ognuno, evidentemente, con un viaggio alle spalle; ognuno, quindi, con esperienze da raccontare e punti di vista da condividere.

Lo staff di questa edizione sarà composto da persone provenienti da Paesi di quattro continenti: Ucraina, Gambia, Costa D’Avorio, Guinea, Mali, Gambia, Marocco, Pakistan, Russia, Messico, Georgia, Nigeria e India.

La formula del festival muta sempre più verso un “festival laboratoriale”, un continuo work in progress che darà vita a cinque settimane di incontri, talk, musica e proiezioni.

In questo melting pot avranno un ruolo importante anche il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila (anche con il coinvolgimento diretto degli studenti dei corsi di Storia contemporanea della professoressa Simona Troilo e di Sociologia generale della professoressa Patrizia Laurano, Aquilasmus, associazione Esn Italia, Arci Solidarietà L’Aquila, il collettivo Colibri e le associazioni sportive Atletico Amiternum e United L’Aquila.

L’apertura, il 6 e 7 maggio al palazzetto dei Nobili, sarà riservata alle proiezione dei film Green Border di Agnieszka Holland, con gli interventi della giornalista di Internazionale Annalisa Camilli, di Mattia Fonzi di Openpolis e della professoressa Laurano, e a Il caftano blu di Maryam Touzani, con gli interventi di tre dei ragazzi del Festival delle Culture, Chaimae Ghraib, Eva Pliushkevich e Basit Oluwabukola Salaudeen pronti a dialogare con il pubblico e ad analizzare il film dai differenti punti di vista di cui sono portatori.

Seguiranno incontri ed eventi per tutti i martedì e mercoledì di maggio con il continuo lavoro del gruppo multietnico composto già al lavoro dal qualche settimana.

Sono, infatti, già programmati gli incontri con l’attivista di Mediterranea Saving Humans Don Mattia Ferrari e con i musicisti dell’Orchestra Policulturale di Piazza Palazzo.

Il programma sarà un continuo divenire e avvenire, aggiornato attraverso i canali del L’Aquila Film Festival, web e social, ha precisato Federico Vittorini:

«Questa edizione è un po’ particolare rispetto anche alle precedenti ed è in più in divenire – ha detto – E’ una prima persona di festival laboratoriale. Stiamo costruendo da qualche settimana il festival, con ragazzi che abbiamo selezionato, sono ragazzi stranieri che risiedono all’Aquila, come da tradizione del Festival delle culture. Abbiamo chiesto a loro di fare il festival e di raccontare il loro il punto di vista sulla nostra città e un racconto sulle loro culture di origine».

«Il festival – ha aggiunto Vittorini – guarda molto all’Aquila capitale della cultura, però ancora di più all’Aquila città d’Europa in generale, nel senso che una città d’Europa già vissuta, già con un numero di ragazzi, studenti, docenti, lavoratori ricercatori stranieri che fanno parte di questa città dando un importante contributo. Lo scopo è quindi di coinvolgere attivamente queste forze e renderle protagoniste, incisive nella costruzione e creazione della città che tutti quanti insieme stiamo realizzando, dal terremoto in poi».

L’assessore comunale alla Cultura Ersilia Lancia ha sottolineato l’aspetto «marcatamente laboratoriale importante per due ordini di motivi: il primo perché ci avviamo a grandi passi verso L’Aquila capitale italiana della cultura 2026, il secondo perché vogliamo investire sul genius loci fatto anche da chi arriva all’Aquila da fuori Italia e sa fare qualcosa, studia qualcosa. Un aspetto per noi molto importante».

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Festival delle Culture 2025 che terminerà nei giorni 2 e 3 giugno presso l’Auditorium del Parco.