21 Maggio 2025 - 17:34:49
di Tommaso Cotellessa
Si è svolto, nell’ambito del Forum PA 2025, il convegno promosso dalla Struttura di Missione Sisma 2009 della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal titolo “Ricostruzione e sviluppo dei territori: il modello del cratere aquilano”. L’evento ha rappresentato un importante momento di riflessione strategica e confronto tecnico-istituzionale sul valore delle politiche di ricostruzione e sulla governance multilivello nella gestione post-sisma, con uno sguardo proiettato al futuro dello sviluppo socioeconomico delle aree colpite.
Il convegno si è articolato in due sessioni tematiche e ha visto la partecipazione di rappresentanti della Presidenza del Consiglio, amministrazioni centrali, Corte dei Conti, SNA, società partecipate, esperti di alto profilo e oltre cinquanta sindaci dei comuni del cratere sismico 2009. A inaugurare e chiudere i lavori è stato il Consigliere Mario Fiorentino, Coordinatore della Struttura di Missione Sisma 2009, che ha definito la ricostruzione dell’Aquila “modello 0” per l’Italia: un paradigma esemplare capace di trasformare una tragedia in un’occasione di innovazione istituzionale e rigenerazione territoriale.
«Parlare oggi de L’Aquila e dell’area del cratere significa riflettere su un’esperienza complessa e profonda – ha dichiarato Fiorentino – un laboratorio di sperimentazione di nuove forme di intervento pubblico, un modello replicabile, capace di generare sviluppo, innovazione e inclusione. Ricostruire significa oggi offrire motivi per tornare, restare, investire».
Nella prima sessione, dedicata al ruolo delle istituzioni, sono intervenuti il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze On. Lucia Albano e il Sottosegretario all’Istruzione e al Merito On. Paola Frassinetti. Il confronto, moderato da Daniele Perchiazzi, ha messo in evidenza l’importanza di una governance integrata tra livelli di governo per risposte efficaci e durature nei contesti emergenziali.
«L’esperienza abruzzese è diventata riferimento nazionale – ha spiegato Marsilio – Il nuovo Codice della Ricostruzione incorpora pratiche nate qui. Il programma Restart, in particolare, ha dimostrato che la ricostruzione non è solo edilizia, ma anche economica, sociale e culturale».
«L’Aquila ha affrontato una delle più complesse ricostruzioni della storia recente – ha aggiunto Biondi – Oggi offriamo un modello fatto di competenze e strumenti replicabili. La nostra sfida è dare centralità a borghi e città di medie dimensioni, spesso trascurate dalle grandi strategie».
La seconda sessione, “Dall’emergenza allo sviluppo: il paradigma e la replicabilità del modello aquilano”, ha approfondito l’evoluzione della ricostruzione come leva per la rigenerazione e l’innovazione territoriale. Sono intervenuti Salvatore Provenzano (Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila), Raffaello Fico (Ufficio Speciale per i Comuni del Cratere), Alfredo Maria Becchetti (Infratel Italia), e Matilde Fiocco (CRESA), che hanno illustrato strategie, best practice e strumenti operativi messi in campo in questi anni.
L’azione degli Uffici Speciali, la spinta alla digitalizzazione promossa da Infratel e l’analisi dei dati territoriali da parte del CRESA sono state evidenziate come componenti fondamentali per un approccio alla ricostruzione basato su evidenze, prossimità e impatto reale.
Tra i risultati più significativi presentati nel corso del convegno: oltre 2,7 miliardi di euro trasferiti al territorio dal 2020, di cui 1,8 miliardi negli ultimi due anni. L’approvazione della seconda fase del programma Restart, con ulteriori 110 milioni di euro per progetti di rilancio economico, sociale e culturale. L’attuazione delle misure del Piano Nazionale Complementare al PNRR condiviso con la Struttura Sisma 2016, per un valore di 1,7 miliardi di euro.
Il modello aquilano, è stato sottolineato da più voci, ha dimostrato come una governance multilivello efficiente e una visione strategica di lungo periodo possano trasformare una crisi in un’opportunità di ripensamento profondo dei territori, a beneficio dell’intero Paese.