29 Maggio 2025 - 10:25:52
di Redazione
Sono stati 2.445.252,50 i chili di cibo distribuiti, in linea con i dati dell’anno precedente, per un valore economico pari a 6.553.276,70 euro, che hanno permesso di poter rispondere alle richieste degli enti convenzionati (238 di cui 193 in Abruzzo e 45 in Molise) che si trovano a dover fronteggiare un crescente numero di persone in stato di bisogno.
Sono i numeri presentati dall’assemblea dei soci del Banco alimentare Abruzzo Molise.
«Un 2024 intenso – commenta in una nota il Banco alimentare – Intensa l’attività quotidiana, intensa è stata la vicinanza di enti e imprese, pronte a sostenere e camminare accanto ad una realtà imprescindibile per la lotta alla povertà nelle nostre due regioni».
L’Assemblea ha nominato anche il nuovo consiglio direttivo, composto da Loris Di Censo, Antonio Dionisio, Michele Ianniello, Chiara Iocco e Mauro Morelli
Nella sua prima riunione, il direttivo ha confermato Antonio Dionisio come presidente per i prossimi tre anni.
«Con gratitudine e con un senso di responsabilità che cresce ogni giorno – dichiara Dionisio – ci impegniamo a portare avanti quest’opera con lo stesso spirito che ci ha guidato fin dall’inizio. Ma oggi, più che mai, lo facciamo con uno sguardo rinnovato, consapevoli che ciò che davvero conta non è solo il problema da affrontare, ma il modo in cui scegliamo di farlo, come ci ha ricordato recentemente Papa Leone XIV. Il suo è un invito che ci scuote, ci orienta, e al tempo stesso ci conforta, perché dà valore al nostro impegno quotidiano. Un impegno che nasce e si alimenta nella relazione con l’altro, nella convinzione che il cambiamento vero si costruisce insieme, passo dopo passo, ascoltandoci, sostenendoci e condividendo una passione comune: quella per l’uomo. Il Banco Alimentare non è solo un’organizzazione, è una comunità viva: una rete fatta di persone e realtà diverse che ogni giorno mettono in circolo tempo, energie, idee e cuore. In un tempo segnato da sfide sociali complesse, abbiamo scelto di non tirarci indietro. Lo abbiamo sempre detto: rispondere a un bisogno primario, come quello alimentare, è molto più che distribuire cibo. È creare occasioni d’incontro, è spezzare la solitudine, è aprire spiragli contro l’emarginazione. È tentare, attraverso il dialogo e l’amicizia sociale, di riconoscere e affrontare le tante forme del bisogno che ci spingono, nonostante tutto, a continuare ad alimentare speranza».