11 Giugno 2025 - 08:05:28

di Redazione

Entrerà nel vivo, domani, l’elezione del nuovo rettore dell’Università dell’Aquila che succederà al professore Edoardo Alesse per i prossimi 6 anni.

Le votazioni si svolgeranno presso la sala consiglio del Rettorato di palazzo Camponeschi e il  seggio resterà aperto in prima votazione dalle 10,30 alle 19,30.

Quattro i candidati in corsa: Marco Valenti, professore ordinario  di Epidemiologia al dipartimento di Scienze cliniche applicate e biotecnologiche (Discab), Roberto Carapellucci, professore ordinario di Sistemi per l’energia e l’ambiente al dipartimento di Ingegneria industriale e dell’informazione e di economia (Diiie); Luca Lozzi, professore ordinario di Fisica sperimentale della materia e applicazioni al dipartimento di Scienze fisiche e chimiche (Dsfc); Fabio Graziosi, professore ordinario di Telecomunicazioni al dipartimento di Ingegneria e scienze dell’informazione e matematica (Disim).

Lo scorso 29 aprile, i 4 docenti hanno presentato le proprie candidature nel corso di un’assemblea pubblica molto partecipata, presieduta dal decano di Ateneo professor Mauro Feliziani.

Il 17 e il 20 giugno sono previste eventuali seconda e terza votazione e il 23 giugno il possibile  ballottaggio. A votare saranno tutti i professori di prima e seconda fascia, i ricercatori, i componenti del Consiglio studentesco, i rappresentanti degli studenti eletti nei Consigli di dipartimento e in Senato e il personale tecnico amministrativo.

Intanto, questa mattina a palazzo Camponeschi, il rettore Alesse, il direttore generale dell’Ateneo Pietro Di Benedetto e il professor Pierluigi De Berardinis faranno il punto sulla ricostruzione dell’ex San Salvatore e delle sedi universitarie con una conferenza stampa.

L’argomento è stato al centro negli ultimi giorni di forti polemiche e di uno scontro aperto tra i componenti della minoranza in Consiglio comunale e lo stesso rettore. I primi, annunciando un’interrogazione sulla ricostruzione dell’ex San Salvatore e sulle altre sedi universitarie, hanno attaccato apertamente l’Ateneo  «per aver rinviato al governo 38,4 milioni destinati alla riqualificazione dell’ospedale, ritirando il bando e continuando a tacere». Ferma la replica Di Alesse che ha negato di aver restituito i fondi  al governo e ha accusato i consiglieri di aver fatto una ricostruzione falsa della vicenda proprio al ridosso delle elezioni del nuovo rettore. Una ricostruzione, ha precisato Alesse, «dovuta a una conoscenza errata, approssimativa o volutamente distorta della situazione». 

EOLO: «GLI STUDENTI NON CONTANO»

Riguardo alle elezioni, l’associazione studentesca Eolo ha scritto in una nota: «Domani 12 Giugno si terrà il primo turno per decidere il prossimo Rettore dell’Università degli studi dell’Aquila, una figura centrale che guiderà l’Ateneo nei prossimi sei anni. E, come da regolamento elettorale, i rappresentanti degli studenti eletti sono chiamati a votare». 

«Eppure, mentre si parla di giovani e di cambiamento, agli studenti di Univaq viene negata proprio la possibilità di incidere sul loro futuro. Le decisioni sulle elezioni del Rettore hanno dimostrato che l’opinione degli studenti è passata in secondo piano, se non completamente ignorata e il risultato è l’esclusione dei nuovi eletti nei consigli di Dipartimento. Parliamo di più di 150 studenti, contro il numero dei rappresentanti attualmente ancora presenti in Ateneo, ampiamente minore e di fatto poco influente.  A votare saranno i vecchi rappresentanti, laureati, decaduti, che hanno abbandonato gli ambienti universitari da tempo o che lo faranno nei prossimi mesi; quindi, che non rappresentano più la volontà attuale della componente studentesca. Il dato è chiaro e dimostra la non curanza verso la rappresentanza e il suo ruolo di portavoce della comunità studentesca tutta. Lo scorso maggio gli studenti hanno espresso il proprio voto rinnovando i propri rappresentanti in tutti gli organi. Ma questa volontà, chiara e legittima, è stata ignorata».

«Le nuove generazioni sono state escluse da una delle scelte più importanti per il futuro dell’Ateneo. Allora ci chiediamo: che valore ha il voto degli studenti? Che senso ha promuovere la partecipazione dei giovani nell’università se il loro diritto fondamentale di scegliere del proprio futuro viene limitato? È uno scandalo istituzionale che non possiamo non denunciare. A oggi, preso atto della situazione e in segno di dissenso, ci riserviamo la possibilità di non presentarci alle urne. Una decisione che, se presa, andrà sicuramente contro i nostri valori di cittadini, ancor prima che di rappresentanti. Ma potrebbe essere l’unico modo per dimostrare che il nostro voto conta».