11 Giugno 2025 - 17:47:46
di Redazione
Alcune figure lasciano un segno indelebile nel cuore della comunità, diventando esempio e guida per chi le segue. Tullio Bucchiarone, dirigente e arbitro aquilano scomparso nel 1992, è una di queste persone. Dopo trentatré anni dalla sua dipartita, la città dell’Aquila si è raccolta per celebrare la sua memoria, dedicandogli ufficialmente la sezione locale dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA). Questo tributo rappresenta molto più di un semplice omaggio: è il riconoscimento di un’eredità fatta di dedizione, passione e valori che continuano a ispirare. La decisione di dedicare la sezione AIA a Bucchiarone è stata presa con piena consapevolezza del suo ruolo fondamentale per lo sviluppo del movimento arbitrale non solo nell’Aquila, ma in tutta la regione.
L’attuale presidente della sezione aquilana Guido Alfonsi, ha evidenziato l’importanza di questa scelta: “Intitolare la sezione a lui significa riconoscere chi ha gettato le basi di tutto ciò che siamo oggi. Grazie al lavoro e alla dedizione di Tullio, possiamo vantare una realtà composta da persone autentiche, che rappresentano il meglio del calcio. I valori che ha trasmesso sono vivi ancora oggi. La nostra sezione ha 93 anni di storia e può contare su un arbitro in Serie A, Federico Dionisi, che non è arrivato da solo, ma grazie al contributo di tutti coloro che l’hanno preceduto. L’AIA è un gruppo unito, fatto di valori condivisi e impegno collettivo”.
Dello stesso avviso l’assessore allo Sport del Comune dell’Aquila Vito Colonna: «Quella di oggi è stata una giornata di grande valore, un’iniziativa che ricorda un protagonista straordinario per lo sport locale e non solo. La sua figura rappresenta un modello da imitare per chiunque voglia dedicarsi allo sport con serietà e passione».
Tullio Bucchiarone è celebrato anche dal presidente Coni Abruzzo Antonello Passacantando: «Un dirigente autentico, promotore dell’arbitraggio come disciplina educativa. Sarebbe auspicabile rafforzare i legami tra AIA e mondo scolastico, per diffondere questi valori anche tra i più giovani».
L’impegno profuso da Bucchiarone spesso ha richiesto sacrifici anche alla sua famiglia. A raccontare questa dimensione è stato Enzo, suo figlio, presente alla cerimonia insieme alla sorella: «Vedere ancora oggi tanti giovani che ricordano nostro padre ci riempie di orgoglio. La passione per lo sport è sempre stata una parte importante della nostra famiglia, ma il suo coinvolgimento così intenso a volte era difficile per noi, soprattutto durante le festività, quando papà era spesso impegnato con trasferte o con l’assistenza agli arbitri regionali. Momenti come questo, però, ripagano di ogni rinuncia e sacrificio».