14 Giugno 2025 - 12:13:50

di Tommaso Cotellessa

Il segretario regionale del Partito Democratico, Daniele Marinelli, ha deciso di affidare a una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, una serie di riflessioni sulla situazione economica del territorio regionale. La missiva nasce in risposta all’analisi economica condotta dallo stesso governatore, che Marinelli giudica parziale e falsata, se non addirittura fittizia.

«Il presidente – scrive Marinelli – ha trascurato diversi e interessanti dettagli della fotografia reale della regione che governa da quasi un settennato».

Il primo dato allarmante, secondo Marinelli, riguarda lo stato del commercio locale: nel 2024, ogni giorno in Abruzzo chiudono 3,2 attività commerciali, mentre solo 1,3 ne aprono. Se questo trend dovesse proseguire, secondo un recente studio di Confesercenti, le nuove aperture si azzereranno entro dieci anni.

«La Regione – scrive Marinelli – non ha strategie per rigenerare il tessuto commerciale, tantomeno sulla fiscalità. Il ceto medio, che la Meloni dice di voler tutelare, in Abruzzo viene tartassato per coprire il buco nei conti della sanità».

Il segretario dem rivendica anche il blocco, ottenuto grazie all’opposizione del PD, dei nuovi insediamenti della grande distribuzione fino al 2030, che avrebbero potuto “polverizzare” il commercio di vicinato.

Dal 2019 al 2024 sono scomparse 3.092 imprese in Abruzzo, con un calo dell’11,2%, superiore alla media nazionale (-10,1%). Particolarmente drammatica è la situazione dell’artigianato, settore strategico per Marinelli: la CNA segnala una perdita di oltre 8.000 attività artigiane, equivalenti a circa 20.000 posti di lavoro in meno.

Nel solo 2024, il saldo tra iscrizioni e cancellazioni è stato negativo per 101 imprese, collocando l’Abruzzo al quintultimo posto in Italia. Parallelamente, prosegue il declino demografico: la regione ha perso 11.000 residenti, soprattutto nelle aree interne, dove la scomparsa di scuole, sportelli bancari e servizi essenziali peggiora le condizioni di vita.

«Abbiamo proposto un incontro con l’ABI Regionale – ricorda Marinelli – per contrastare la desertificazione e aiutare cittadini e imprese».

Sul fronte export, Marinelli smentisce il presunto ottimismo della Giunta regionale: nel 2024 l’Abruzzo ha registrato una contrazione del 5,6%, passando da 10,047 miliardi di euro a 9,485 miliardi. Il calo, pari a 562 milioni di euro, riguarda in larga parte il comparto automotive, dove le crisi aziendali e i ricorsi alla cassa integrazione si susseguono.

«Siamo al terzultimo posto in Italia nel settore – accusa Marinelli – e il governo regionale non è riuscito né a prevenire né a gestire la crisi».

Marinelli cita anche lo studio di Confcommercio che segnala, nel primo trimestre del 2025, un calo dei consumi del 4,2% rispetto all’anno precedente. La CGIL denuncia che metà dei salari abruzzesi non supera i 1.000 euro mensili, sotto la soglia di povertà fissata a 1.030 euro nel 2024. Molti contratti sono a termine, impedendo risparmio e progettualità.

«Le famiglie sono in sofferenza. Cresce l’occupazione, è vero, ma il tasso di disoccupazione resta superiore alla media nazionale. Il Cresa rileva che i più colpiti sono i giovani tra i 15 e i 34 anni».

L’occupazione femminile, secondo lo stesso rapporto, è in flessione (-0,1%), a fronte di un lieve aumento degli occupati uomini (+2%).

Marinelli accende i riflettori anche sull’aeroporto d’Abruzzo: nel 2024 ha perso 27.000 passeggeri, complice la cancellazione della tratta Pescara-Linate da parte di ITA Airways. Sebbene per l’estate 2025 siano previste nuove rotte Ryanair, queste sono frutto di un accordo milionario che ha vincolato la Regione.

Sul fronte delle infrastrutture, Marinelli denuncia il blocco di molti progetti lasciati dal centrosinistra a causa della “fallimentare proposta di riforma dell’ARAP”, che ha paralizzato il settore delle opere pubbliche.

E sulla sanità, la stoccata finale:

«Il deficit da 113 milioni di euro, se non affrontato, porterà al commissariamento o al dissesto del bilancio regionale. E intanto i fondi FSC restano inutilizzati: al 31 dicembre 2024, la spesa è ferma allo 0,49%, tra le peggiori d’Italia».

Marinelli chiude la lettera con un appello al presidente Marsilio:

«La prego, non dica più bugie ai suoi amministrati. Le bugie hanno le gambe corte»

«Gli abruzzesi non sono soggetti da illudere – chiosa il segretario- meritano la verità sulla propria condizione e un governo che se ne occupi davvero, senza inseguire solo il consenso»