24 Giugno 2025 - 11:54:53

di Tommaso Cotellessa

Un quadro drammatico con qualche luci e molte ombre che incombono in maniera preoccupante.

Questo lo scenario della situazione economica abruzzese che emerge dalla nota diffusa dal segretario regionale del Partito Democratico, Daniele Marinelli, in seguito all’analisi dei report economici diffusi nei giorni scorsi e rielaborata assieme ai responsabili Sviluppo economico del partito Graziano Di Costanzo e Gianni Cordisco.

«Mentre la Magnacca esulta per i dati Svimez, esaltando le luci e tralasciando le ombre, qualche giorno fa la Banca d’Italia ha pubblicato il rapporto sull’economia abruzzese nel 2024 che descrive analiticamente la situazione economica che vive la nostra Regione, passata sotto silenzio, forse perché diversa da quella decantata dall’Esecutivo».

Per Marinelli, infatti, «la Banca d’Italia disegna una regione in cui le aziende sono in forte difficoltà e in cui il settore dell’auto è in fortissima crisi: dati su cui c’è poco da gioire».

Fra i dati sottolineati con apprensione dai dem spicca la situazione dell’export, che da fiore all’occhiello della produzione industriale regionale in un anno vede una perdita del 5,6%: in cifre 562 milioni di euro in meno.

Si tratta di una perdita quasi tutta riconducibile al settore dell’automotive – come fanno notare gli esponenti dem – «un settore che da grande propulsore della nostra crescita rischia seriamente di trasformarsi in grande malato d’Abruzzo».

Un altro “dato nero” è quello relativo all’aumento della cassa integrazione guadagni, cresciuta del 64%, sempre in un anno. Ultimo elemento riguarda il credito alle imprese, diminuito del 4,1%. 

«A ulteriore riprova di quei dati, il Pil è cresciuto di uno striminzito 0,6% e l’occupazione dell’1,1%, ma si tratta in gran parte di nuovi occupati, impiegati nei settori dei servizi e delle attività di ristorazione, alberghi e turismo, comparti notoriamente caratterizzati da lavoro part-time e con retribuzioni più basse, insomma non il lavoro della vita – chiariscono gli esponenti PD –  E crediamo che a poco servano i buoni risultati conseguiti nel settore turismo con le presenze in crescita del 5,5% che guardiamo positivamente, ma che non riescono a compensare le difficoltà e la crisi dell’industria. Ne sono purtroppo una drammatica riprova i dati presentai dalla Caritas qualche giorno fa sui nuovi poveri, che collocano l’Abruzzo tra le regioni peggiori d’Italia. Infatti rispetto alle famiglie assistite, per mille famiglie residenti, l’Abruzzo ha una percentuale del 7,4% contro il 6% dell’Italia e per quanto riguarda l’incidenza del rischio povertà siamo al 24,9% contro il 18,9 dell’Italia. Infine la Caritas ci dice che sono state 5.871 le persone che hanno chiesto aiuto nel 2024 con il 33,7% di nuovi poveri. Con questi numeri l’Abruzzo si colloca nella non invidiabile posizione negativa di secondo posto tra le regioni italiane per aumento della povertà cronica».

A fronte di questo scenario il segretario del Partito Democratico abruzzese, Daniele Marinelli, invoca un necessario cambio di rotta da parte del governo regionale:

«Più che cercare ragioni per festeggiare solo i dati positivi, la Giunta Regionale deve svegliarsi dal suo torpore e mettere in campo, rapidamente, azioni e iniziative forti per il rilancio dell’industria a partire dall’automotive e a sostegno delle famiglie, visto che il Governo non lo fa. A fronte delle crisi, bisogna ricominciare ad occuparsi di attrazione di nuovi investimenti e di nuove realtà produttive; spendere bene e velocemente le ingenti risorse a disposizione della nostra Regione (Fondi PNRR, comunitari, FSC e altri) che ammontano complessivamente a più di 5 miliardi e su sui siamo drammaticamente fermi, più che in ritardo; bisogna fare investimenti poderosi per introdurre forti elementi di innovazione e digitalizzazione in settori strategici della micro e piccola impresa come artigianato, commercio, turismo e servizi, ad oggi solo annunciati. Bisogna avere una politica e una visione per lo sviluppo delle aree interne lasciate a sé stesse e spopolate nonostante la presenza di 3 parchi nazionali, un parco regionale e più di 40 oasi e aree protette. Non vorremmo che Marsilio abbia già recepito la rassegnazione del Ministro Foti con il concetto di spopolamento irreversibile, che non può essere azione politica».

La richiesta avanzata dai dem è quella di costruire al più presto un confronto serio, su tutto il quadro economico della regione e l’avvio di un dialogo proficuo con il Governo regionale.

«Bisogna tutelare imprese e famiglie in sofferenza concreta, per la sanità, il lavoro e le condizioni economiche sempre più difficili», così conclude il segretario.