26 Giugno 2025 - 11:14:02

di Martina Colabianchi

Imbrattata ancora una volta la pavimentazione del centro storico dell’Aquila.

Free Anan” è la scritta apparsa lungo corso Vittorio Emanuele II all’indomani del corteo organizzato nelle vie del centro in solidarietà dei palestinesi Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh, imputati nel processo in corso all’Aquila per presunti legami con la resistenza all’occupazione israeliana.

Non solo la pavimentazione. La stessa scritta è apparsa anche su un muro di palazzo Leone, all’incrocio con via del Gatto.

La mobilitazione si inserisce in una tre giorni di iniziative che accompagna la ripresa del dibattimento in aula. Nelle ultime udienze sono stati ascoltati diversi testimoni dell’accusa.

I tre, Anan Yaeesh, Ali Irar Mansour Doghmosh, erano stati arrestati dalla Digos dell’Aquila nel marzo 2024 con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo, ma Irar e Doghmosh erano stati scarcerati per insufficienza di prove.

I tre uomini, nello specifico, sarebbero accusati di far parte delle “Brigate Martiri di Al-Aqsa“, di averne costituito una sorta di costola (il “Gruppo di risposta rapida – Brigate Tulkarem“) e di aver pianificato attentati contro obiettivi militari e civili.

Per i manifestanti che, ad ogni udienza del processo, si radunano all’esterno del Tribunale dell’Aquila, quella dei tre palestinesi è una legittima resistenza alle pressioni dello Stato di Israele e al desiderio di annettere completamente la striscia di Gaza.