30 Giugno 2025 - 09:59:29
di Tommaso Cotellessa
Un modello di modernizzazione e sviluppo tecnologico per le aree interne: questa la priorità indicata dal presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Ezio Rainaldi, in vista della visita all’Aquila del ministro Tommaso Foti, che si terrà nel pomeriggio del il 2 luglio in occasione dell’incontro “I Comuni e la sfida del governo di area vasta” nel corso del quale il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e la Coesione si confronterà con i primi cittadini all’interno dell’Auditorium del Parco.
Per Rainaldi, lo sviluppo tecnologico rappresenta la chiave per tutelare i piccoli centri abruzzesi. Proprio per questo motivo Confindustria, in sinergia con le istituzioni locali, lavora per intercettare nuovi fondi europei da destinare ai territori più svantaggiati, sollecitando al contempo un intervento concreto da parte del Governo nazionale.
«Oggi – afferma Rainaldi – ci sono paesi sprovvisti della fibra, che non sono connessi, dove mancano i servizi minimi essenziali, dalla scuola ai presidi sanitari. Comuni interni che hanno problematiche legate alla modernizzazione del Paese, che sono fuori dai circuiti di connessione, le “nuove autostrade virtuali” dello sviluppo».
Secondo il presidente di Confindustria, è fondamentale superare l’autoreferenzialismo e avviare progetti concreti che coniughino ambiente e sviluppo, garantendo servizi digitali e sanitari.
Confindustria si dichiara inoltre favorevole all’istituzione della zona franca urbana. « Dobbiamo percorrere anche la strada della Zona franca urbana, un passaggio che bisogna continuare a sostenere – evidenzia il presidente Rainaldi – ma se non affianchiamo al sostegno economico, con l’integrazione di risorse nazionali ed europee, la programmazione e lo sviluppo utilizzando intelligenza artificiale, tecnologie innovative, qualità dei servizi pubblici, accesso all’istruzione anche nei centri più piccoli, sanità, qualità della vita e welfare, sarà complesso invertire la rotta dello spopolamento».
Un rischio concreto, come indicato dallo stesso ministro Foti nel Piano Strategico delle Aree Interne, secondo cui sono venti i borghi abruzzesi che, nei prossimi anni, potrebbero non sopravvivere a causa del basso tasso di natalità, dell’elevato indice di invecchiamento e della continua perdita di popolazione.
Il problema riguarda anche il comparto industriale. «Le aziende, oggi, sono chiamate ad affrontare sfide impegnative, su un mercato globale che poggia sulla competitività – sottolinea Rainaldi – devono innovarsi tecnologicamente, adeguarsi alla transizione ecologica, aumentare produttività e sostenibilità dei processi. Un discorso che vale anche per le piccole e medie imprese».
Ma farlo in un’area interna, spesso carente di infrastrutture e servizi, è molto più complesso. Da qui l’esigenza di attivare sistemi integrati capaci di valorizzare i vari comparti, puntando su digitale, green economy e innovazione tecnologica.
«C’è necessità di attivare sistemi integrati che valorizzino i vari comparti, puntando su digitale, green economy, innovazione tecnologica. Fare sistema per colmare il gap accumulato nel tempo dai piccoli centri abruzzesi, che possono rivelarsi, se inseriti in un progetto lungimirante di programmazione socio-economica, una risorsa importante per l’Abruzzo».