15 Luglio 2025 - 10:27:11

di Martina Colabianchi

È arrivato il parere negativo del Comitato VIA della Regione Abruzzo al nuovo progetto di estrazione di gas a Bomba.

Esulta il Forum H2O che da sempre, insieme ad altri comitati locali, tiene battaglia contro il progetto della società Ln Energy. «Il parere negativo del Comitato V.I.A. della Regione Abruzzo rilasciato lo scorso 10 luglio rappresenta l’ennesima bocciatura di un progetto “fossile” palesemente errato, essendo localizzato in aree ad estremo rischio di frane e dissesti nonché fortemente sismico – commenta Augusto De Sanctis del Forum H2O -. Inoltre l’intervento riproposto dalla LNEnergy inciderebbe su diversi siti Natura 2000 di rilievo comunitario».

Il progetto, già bocciato due volte dalla Regione e due volte dalla Commissione VIA nazionale, prevederebbe di estrarre metano dal giacimento sotto il lago di Bomba e convertirlo in GNL (gas naturale liquefatto) direttamente sul sito, eliminando la necessità di un gasdotto tramite il trasporto su autobotti.

Il budget stimato è di 66 milioni di euro, con la previsione di creare oltre 100 posti di lavoro durante la fase di costruzione. Ma, nel corso degli ultimi anni, sono emerse notevoli criticità dal punto di vista ambientale, geologico e tecnico. Tra queste, la presenza di un’elevata percentuale di azoto e idrogeno solforato, insieme a impurezze che rendono necessaria una raffinazione complessa e inquinante, oltre al pericolo che l’ estrazione possa riattivare faglie sismiche locali.

«Già nelle osservazioni del 2024 che avevamo predisposto assieme alla Stazione Ornitologica Abruzzese – continua De Sanctis – avevamo fatto notare al ministero e agli altri enti che il progetto si poneva in palese violazione delle misure di conservazione del Sito di Interesse Comunitario delle Gole di Pennadomo, approvate dalla stessa Regione Abruzzo nel 2017 dopo uno studio scientifico predisposto con fondi comunitari. In tali misure si escludeva l’estrazione di idrocarburi entro 3 km dal perimetro del sito in quanto le ricadute delle emissioni avrebbero comportato effetto negativo sulla vegetazione protetta».

«Ora si tratta di vigilare affinché il Ministero chiuda definitivamente questa vicenda che va avanti da anni nonostante plurime bocciature con un definitivo parere negativo nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale nazionale», conclude.