16 Luglio 2025 - 16:49:40

di Martina Colabianchi

In seguito al tragico incidente che ha visto la morte di una donna di 91 anni investita mentre attraversava la strada su viale Corrado IV, il Partito Democratico dell’Aquila va all’attacco dell’amministrazione comunale, rea di «voltarsi dall’altra parte» in termini di prevenzione e tutela dei pedoni. Tema che sarà al centro, annunciano, di una competente Commissione consiliare.

«Da tempo denunciamo come L’Aquila sia tra le città italiane col più alto numero di automobili rispetto al numero di abitanti – scrivono in una nota i Dem -. Da tempo denunciamo come sia sostanzialmente impossibile rinunciare all’automobile, considerato che il sistema di trasporto pubblico locale è inutilizzabile, con la città poco e mal collegata e un sistema di bus inefficace e inefficiente. Ciò si traduce in un alto numero di incidenti, troppi, davvero troppi, mortali».

«Altrove, le amministrazioni comunali agiscono in termini di prevenzione e tutela dei pedoni. Qui, non si va oltre gli annunci a mezzo stampa. Serve un ripensamento radicale della viabilità urbana, a partire dal ridisegno del sistema di trasporto pubblico locale, con la razionalizzazione delle tratte, il potenziamento di alcune linee collegate a parcheggi di scambio, un investimento non più rinviabile in tecnologie».

«E poi, – proseguono – bisogna proteggere i pedoni aumentando le zone 30, ridisegnando gli attraversamenti, illuminandoli meglio, usando dissuasori intelligenti, migliorando la segnaletica in particolare lungo le strade più trafficate, larghe, veloci. Si pensi a viale Corrado IV, teatro tragico dell’ultimo incidente: la segnaletica orizzontale è scolorita, mancano semafori pedonali a richiesta, non è istituita la zona a 30, non c’è alcun progetto serio su possibili attraversamenti in sicurezza (sotterranei o sopraelevati)».

«Eppure, siamo accanto al mercato di Piazza D’Armi, uno dei luoghi più frequentati dai cittadini. Serve – conclude il Pd aquilano – una visione diversa, che metta al centro la sicurezza dei pedoni e la vivibilità della città. Basta rinvii: iniziamo almeno a tutelare i pedoni».