20 Luglio 2025 - 09:00:31

di Tommaso Cotellessa

Nel 2023 le truffe online si sono confermate come una delle principali emergenze criminali in Italia, posizionandosi al secondo posto tra i reati più denunciati, subito dopo i furti. È quanto emerge da un’analisi condotta da Truffa.net, che ha elaborato dati provenienti da Istat, Confartigianato e Il Sole 24 Ore.

I numeri parlano chiaro: oltre 300.000 denunce in un solo anno, con un aumento del +10,3% rispetto al 2022. Un fenomeno in crescita costante, alimentato da un’Italia ormai ampiamente digitalizzata, con oltre il 90% della popolazione online. La crescente esposizione al mondo digitale, se da un lato offre grandi opportunità, dall’altro espone cittadini e imprese a nuovi rischi sempre più sofisticati.

Nel panorama nazionale, l’Abruzzo si posiziona al tredicesimo posto nella classifica delle regioni più colpite dalle truffe informatiche. Un dato che, sebbene non rassicurante, risulta comunque meno allarmante rispetto a realtà come Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto e Lazio, che occupano i primi posti per volume di denunce.

Un elemento positivo per l’Abruzzo è che nessuna delle sue province rientra nella top 20 nazionale per incidenza o crescita delle frodi. Questo potrebbe indicare una maggiore resilienza del territorio, una migliore prevenzione o – semplicemente – un interesse criminale più limitato in questa specifica area geografica. Un piccolo sollievo, in uno scenario comunque da monitorare con attenzione.

Tra le truffe più diffuse a livello nazionale, il phishing, lo smishing e il vishing rappresentano il 55% dei casi (oltre 160.000 denunce). Queste tecniche di ingegneria sociale mirano a carpire dati personali, bancari o sensibili, attraverso email, SMS o telefonate apparentemente legittime.

Seguono le truffe da marketplace (circa 60.000 casi, pari al 20%), che sfruttano piattaforme di compravendita per simulare vendite o acquisti mai realmente effettuati.

L’evoluzione di questi schemi dimostra come l’inganno diventi sempre più sofisticato, riuscendo a colpire anche utenti digitalmente esperti.

Nonostante il preoccupante incremento delle truffe online, l’Italia figura al quinto posto nel National Cyber Security Index, dimostrando un buon livello di preparazione in materia di sicurezza informatica. Tuttavia, i dati sulle denunce suggeriscono che non basta solo l’infrastruttura tecnologica: occorre investire in educazione digitale, prevenzione e consapevolezza.

Per l’Abruzzo, la situazione appare sotto controllo, ma la posizione intermedia nella classifica nazionale è un segnale da non sottovalutare. Serve un’azione coordinata tra istituzioni, imprese e cittadini, affinché la digitalizzazione possa essere realmente sicura e inclusiva per tutti.