29 Luglio 2025 - 17:14:09
di Redazione
Il Tar Abruzzo ha annullato la selezione interna indetta dal Comune dell’Aquila per la nomina del comandante della polizia locale, dichiarandola illegittima, e ha nominato commissario ad acta il prefetto Giancarlo Di Vincenzo. I giudici amministrativi hanno disposto che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pierluigi Biondi, dia esecuzione entro 30 giorni alle sentenze già emesse. In caso contrario, sarà lo stesso prefetto a procedere con gli atti sostitutivi.
La decisione è contenuta nella sentenza n. 276 del 26 luglio, con cui il Tar ha imposto l’applicazione cumulativa di tre pronunciamenti passati in giudicato e di una quarta sentenza non sospesa, confermando l’illegittimità delle scelte operate dal Comune.
Al centro del contenzioso, la nomina di Patrizia Celani, dirigente del Comune di Ascoli Piceno, incaricata a L’Aquila tramite “scavalco condiviso” con un mandato annuale. La procedura, già annullata ad aprile con la sentenza n. 182, è stata giudicata non conforme alla normativa.
A maggio, la Giunta aveva approvato una selezione interna per assegnare temporaneamente l’incarico a un dipendente con almeno cinque anni di esperienza nel settore. Anche questa soluzione è stata bocciata: secondo il Tar, la selezione interna è legittima solo se preceduta da un bando pubblico per la nomina definitiva, cosa mai avvenuta.
Duro il commento dei consiglieri di opposizione Gianni Padovani ed Enrico Verini: «Il Tar ha nominato il Prefetto dell’Aquila come Commissario ad acta, per applicare cumulativamente le cinque sentenze che hanno visto soccombere l’amministrazione Biondi relativamente alla nomina del Comandante della Polizia Locale e relata organizzazione del Corpo. Sentenze che, contro ogni logica, la stessa Amministrazione si rifiuta pervicacemente di applicare e non da oggi».
«Uno scandalo ormai attenzionato a livello nazionale, da noi denunciato più volte ed anche pochi giorni fa quando avevamo invocato il Tar, come già fatto nei mesi scorsi, a nominare il commissario ad acta. Il commissario ora è arrivato e sicuramente il Prefetto rimetterà nei binari un Comune completamente deragliato. Ci dispiace dire che avevamo ragione, ancora una volta. Sono anni che interroghiamo, diffidiamo, invitiamo il Comune a seguire semplicemente la legge e nominare un Comandante della municipale attraverso lo strumento del concorso, un dirigente stabile, autonomo, legittimo. Tutto inutile contro l’arroganza e la protervia, ma anche l’ignoranza tecnica, di questa Amministrazione – sottolineano – Stupisce e sorprende, in questa lunga e vergognosa vicenda, non solo la prepotenza politica di chi non vuole rispettare la norma ma anche l’accondiscendenza del Segretario generale e della dirigenza che hanno supinamente accettato nomine di comandanti sempre palesemente illegittime. Non si spiegano altrimenti sei bocciature: quattro dal Tar e due dal Consiglio di Stato, sulla stessa identica materia. E’ palese che il sindaco non vuole un comandante della polizia locale ma è altrettanto chiaro che al Comune dell’Aquila ci sono strutture tecniche di vertice che supportano e giustificano (in buona fede??? permetteteci di dubitare) impostazioni politiche che non stanno in piedi sotto il profilo del rispetto della legge».
«C’è materia anche per la Corte dei Conti, perché i cittadini sopportano da anni i costi esorbitanti di ricorsi temerari (ovvero contra legem e quindi persi in partenza), oltre ad essere costretti a subire il danno della mancanza di un Comandante, e si vede il tutti gli aspetti della vita civile, dal traffico selvaggio ai dehors invasivi, dalla segnaletica contraddittoria alla sicurezza urbana il generale – sostengono Verini e Padovani – Purtroppo avevamo ragione, anche nella nostra ultima lettera di pochi giorni fa. La selezione interna per la scelta del Comandante era illegittima ed infatti è stata annullata dal Tar, contestualmente alla nomina del Prefetto nelle funzioni di commissario. La sentenza non è ancora disponibile integralmente, e ci torneremo, ma da quanto è stato pubblicato è evidente che il giudice amministrativo ha “ricordato” ad un Comune molto ma molto “distratto” che le sentenze si applicano e non si interpretano. Il tentativo di fare ammuina, di perdere tempo e rinviare la nomina di un Comandante in coerenza con la normativa è stato considerato ovviamente illegittimo: è appena il caso di ricordare che il Tar (11 aprile 2025) aveva annullato pure la struttura del Corpo e quindi si sarebbe potuta percorrererla strada di una nomina interna soltanto se fosse stata già bandito un concorso per la nomina definitiva».
«Come da noi osservato nella lettera al Tar, la selezione interna è illegittima, perché fondata su una struttura che non esiste e perché precedente al bando per legge obbligatorio – concludono – Era una cosa talmente ovvia che ci dispiace pure doverla sottolineare! A questo punto speriamo che il Comune la smetta di mettere in campo raggiri, trucchi e sotterfugi e, d’intesa con il Prefetto commissario, dia finalmente esecuzione alle precedenti sentenze e proceda a bandire SUBITO il concorso per dotare la Città capoluogo di un Comandante a tempo pieno che possa affrontare l’inaccettabile degrado della vita civile in città. L’Aquila lo merita».