31 Luglio 2025 - 10:12:15

di Tommaso Cotellessa

Nel silenzio che ancora avvolge il progetto di L’Aquila Capitale della Cultura 2026, talvolta alcune voci sparute si levano richiamando l’attenzione su quell’occasione, tanto attesa, che dovrebbe rappresentare una vetrina di carattere internazionale per il capoluogo abruzzese, ma anche un progetto ampio e allargato che veda coinvolta la cittadinanza, in quanto – se di cultura si sta parlando – il processo di programmazione e delineazione delle attività dovrebbe vedere protagonista un gruppo scoiale che si riunisce sotto tradizioni, simboli e riferimenti comuni.

Il titolo di Capitale Italiana della Cultura potrebbe dunque rappresentare una seria occasione di rinascita per le realtà culturali locali, un’opportunità dunque per un’intero territorio.

Proprio in questo direzione si inserisce l’intervento del presidente di Confcommercio Abruzzo, Giammarco Giovannelli, il quale indica l’opportunità di L’Aquila Capitale  italiana della cultura 2026 come  «un’occasione imperdibile per la valorizzazione del territorio e dell’Abruzzo intero».

Tuttavia, affianco ai toni entusiastici, Giovannelli afferma che per sfruttare a pieno tale occasione «è necessario programmare in anticipo e mettere in campo tutte le strategie necessarie per valorizzare al meglio il territorio».

In tal senso la disponibilità di Confcommercio a collaborare con il Comune dell’Aquila per avviare un’azione sinergica, che dia i migliori risultati sul piano dell’accoglienza e del ritorno d’immagine ed economico è totale, e proprio per questo motivo il presidente della realtà associativa ha annunciato che nei prossimi giorni chiederà un incontro ufficiale al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, «per valutare le iniziative da intraprendere, in vista di un appuntamento di portata internazionale, ed il supporto che la Confcommercio può fornire all’evento».

«Confcommercio e Federalberghi, sono disponibili, sin da ora, ad essere parte integrante del progetto L’Aquila Capitale italiana della cultura 2026 – ha dichiara Giovannelli – mettendo in campo competenze ed esperienza, soprattutto nel campo della ricettività e dell’accoglienza alberghiera. Riteniamo fondamentale il coinvolgimento delle associazioni di categoria nella programmazione annuale della iniziative: un programma spalmato su 365 giorni, che mostri il meglio del territorio gli usi e costumi, la vocazione culturale, le bellezze architettoniche, l’enogastronomia. Per questo chiedere un incontro al sindaco dell’Aquila, Biondi, con l’intento di avviare una collaborazione fattiva per raccontare la città dell’Aquila in tutte le sue sfumature: la ricostruzione, la tenacia, le peculiarità storico- architettoniche, la storia, ma anche gli aspetti legati all’accoglienza e alla valorizzazione delle tipicità locali»

Quello di L’Aquila Capitale italiana della Cultura, d’altronde, è un prezioso scrigno esposto in una affollata e prestigiosa galleria d’arte, ma all’interno del quale gli avventori si aspettano di trovare qualcosa di unico e peculiare, di tipico e non visto in precedenza; l’unico prezioso che può essere all’altezza delle aspettative la la cultura, quella vera, quella di una cittadinanza che mette in comune la sua identità e i si spende per il bene comune.