13 Agosto 2025 - 11:12:10
di Redazione
E’ Laura Sette, 28 anni, imprenditrice agricola di Pizzoli, la Dama della Bolla della 731esima edizione della Perdonanza Celestiniana.
Il Giovin Signore sarà invece Alessandro Sette, 37 anni, responsabile di produzione dell’Isa, mentre Arianna De Santis la Dama della Croce.
Sette ha vinto il concorso per ispettore d’orchestra otto anni fa ed è oggi responsabile di produzione dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese. Pianista, si esibisce in orchestra quando il pianoforte è in organico. Diplomato al Conservatorio dell’Aquila, ha completato la propria formazione in Germania, a Bologna e in Romania
La De Santis è studentessa di Storia dell’arte all’Università La Sapienza di Roma, ha 23 anni ed è di Rieti, con origini aquilane ed è da sempre appassionata del Medioevo.
Le figure principali del corteo storico sono state svelate questa mattina nel corso di una conferenza stampa a palazzo Margherita cui ha preso parte il vicesindaco e coordinatore del Comitato Perdonanza, Raffaele Daniele.
Laura Sette condurrà l’astuccio che contiene la riproduzione della Bolla celestiniana, mentre Alessandro Sette il ramo d’ulivo del Getsemani con il sigillo civico con cui sarà aperta la porta Santa nella basilica di Collemaggio.
La cultura come elemento di coesione sociale e riscatto dei territori delle aree interne, esaltata e valorizzata con la designazione dell’Aquila quale Capitale Italiana della Cultura 2026: da questa ispirazione nasce la scelta della Dama della Bolla, del Giovin Signore e della Dama della Croce.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato rappresentanti del Comitato Perdonanza e degli enti che li hanno indicati: l’Ufficio speciale per la ricostruzione del cratere (Usrc) che ha individuato Laura Sette per il ruolo di Dama della Bolla, in rappresentanza dei centri colpiti dal sisma; l’Istituzione Sinfonica Abruzzese che quest’anno compie 50 anni di attività e verrà rappresentata dall’aquilano Sette, il Comune di Rieti, da cui proviene Arianna De Santis. Tutte e tre le organizzazioni rappresentano i territori che hanno contribuito alla stesura del dossier che ha ottenuto il titolo per il 2026.
«E’ un onore per me ricoprire questo ruolo. Amo quello che faccio e lo faccio con orgoglio e passione mando avanti l’azienda agricola di famiglia che ho ereditato da mio padre e mio zio. Allevo bovini e sto portando avanti l’azienda allargandola con corsi di fattoria didattica e aprendo una macelleria. Il Comune dell’Aquila ha bisogno di futuro e di giovani che ci credono. Forse non tutti si rendono bene conto del bene e della bellezza che ci girano intorno – ha detto la Sette – Quando ho saputo che saremo stati Capitale italiana della cultura nel 2026 ho immediatamente pubblicato una foto della Transumanza che è patrimonio Unesco: un tesoro perché in esso affondano le nostre radici».
«Questa città offre molto a chi lavora nella musica e nell’arte – ha commentato Sette – io ho scelto di restare perché qui ho trovato le opportunità che cercavo e un contesto che valorizza la mia idea di vita. Sono molto onorato di rappresentare l’Isa soprattutto perché quest’anno ricorre il 50esimo anniversario dell’Istituzione».
«E’ importante che, finalmente, un centro non metropolitano venga valorizzato a livello nazionale – ha affermato la De Santis – Rivalutare e rilanciare i piccoli centri significa dare impulso alla crescita dei nostri territori. Essere qui vuol dire dare voce ai ragazzi che credono nell’istruzione e che credono nel proprio Paese e nelle proprie città e si impegnano a valorizzare il loro territorio e il loro patrimonio. Aiutiamo più possibile i ragazzi a non fuggire dai piccoli centri, facciamo conoscere quegli elementi del patrimonio che possiamo valorizzare, perché in Italia ce n’è tanto da valorizzare».
È prevista per il prossimo 22 agosto, sempre a Palazzo Margherita, la cerimonia del passaggio di consegne con i personaggi del 2024: in quell’occasione Michela Carnicelli, Manuel De Libero e Francesca Alfonsetti, rispettivamente Dama della Bolla, Giovin Signore e Dama della Croce nella scorsa edizione della Perdonanza Celestiniana, ed espressione di attività di servizio e volontariato in vista dell’anno giubilare 2025, affideranno a Laura Sette, Alessandro Sette e Arianna De Santis l’astuccio contenente la Bolla scortata durante il corteo, il ramo d’ulivo del Getsemani con cui il cardinale batte la Porta Santa per aprirla e il cuscino che reca la Croce del Perdono.
È questa una delle novità introdotte dall’attuale amministrazione e dal sindaco Biondi che, a partire dal 2018, in piena sintonia con il Comitato Perdonanza, ha individuato un criterio che non fosse meramente estetico, come accadeva in passato, nella scelta delle Dame e del Giovin Signore. La selezione si fonda su un messaggio che, di anno in anno, si intende trasmettere alla città e al mondo, in coerenza con il riconoscimento Unesco della Perdonanza e con la sua natura di evento identitario. In tal senso si ricordano, a titolo di esempio, la scelta fatta nel 2019, in concomitanza con il decennale del terremoto, per cui i ruoli furono assegnati a un ragazzo e a una ragazza particolarmente segnati dal sisma, o nel 2020, quando un medico, uno commesso di supermercato e una diplomanda furono scelti per la tenacia e la capacità di resilienza posta di fronte all’emergenza Covid.
