17 Agosto 2025 - 09:55:12

di Redazione

«Ogni estate si ripete lo stesso copione: mentre il Governo regionale si vanta dei mirabolanti numeri del turismo, la realtà è anche diversa. Oltre 8 milioni di italiani non hanno i soldi neanche per una gita al mare. Allo stesso tempo, migliaia di giovani e lavoratori stagionali vengono pagati tre o quattro euro l’ora, costretti a turni massacranti e ad alloggi indecenti che troppo spesso vengono persino scalati dalla busta paga, come ha recentemente denunciato un nostro coetaneo, Gilberto, a Rimini».

Lo affermano Saverio Gileno, segretario regionale dei Giovani Dem, ed Emanuele Castigliego, segretario del circolo di Nuova Pescara dei GD.

«Secondo Confcommercio, nel 2024 oltre 430mila persone hanno lavorato nel turismo e nella ricettività, con circa 245mila contratti stagionali. Numeri che confermano quanto questo settore sia centrale per l’Italia, ma anche quanto sia vulnerabile. L’Istat, nello stesso periodo, ha rilevato che più di 1,2 milioni di lavoratori guadagnano meno di due terzi del salario mediano (circa 8,9 euro l’ora), e tra i giovani la penalizzazione è ancora più netta, con stipendi inferiori del 36% rispetto agli over 50. Non si tratta di casi isolati: in tante località balneari il lavoro in nero, i contratti pirata e le condizioni di sfruttamento sono la normalità, ovviamente con tante eccezioni lodevoli. Una normalità inaccettabile che si aggiunge a un quadro generale sempre più difficile: nei primi sei mesi del 2025 i lavoratori in cassa integrazione sono aumentati di 300mila unità, soprattutto nei settori della meccanica e della metallurgia e per loro significa circa 3.000 euro in meno nell’anno, per il Paese significa la perdita progressiva della sua industria e della sua classe media».

«Un modello ormai fallito, miope e che condanna intere generazioni alla precarietà. Per questo come Giovani Democratici d’Abruzzo rilanciamo due battaglie prioritarie: un salario minimo legale, da sostenere e rafforzare anche a livello comunale con regolamenti, incentivi e controlli mirati, e spiagge accessibili a tutte e a tutti, con più aree pubbliche e prezzi calmierati. Difendere la dignità del lavoro e il diritto di vivere il mare non è un lusso: è una necessità per ridare equilibrio e giustizia al nostro Paese», concludono i Giovani Dem