29 Agosto 2025 - 19:49:55

di Martina Colabianchi

Con la chiusura della Porta Santa a seguito della messa stazionale celebrata nella basilica di Collemaggio, si conclude la 731^ edizione della Perdonanza celestiniana.

La messa, presieduta dall’Arcivescovo Metropolita dell’Aquila, Monsignor Antonio D’Angelo, è stata animata dal Coro Diocesano San Massimo con la direzione dei maestri Davide ed Emanuele Castellano in una gremita basilica di Santa Maria di Collemaggio.

Nella sua omelia, l’Arcivescovo ha sottolineato il valore della Perdonanza celestiniana nell’incontro con il volto misericordioso di Cristo, un’esperienza che genera gioia, speranza, e apre a una vita nuova, trasformata dallo Spirito Santo:

«Celebrare la Perdonanza, è incontrare il volto misericordioso di Cristo, quindi sentirsi abitati da un nuovo che genera gioia e speranza, porta ad una vita trasformata dallo Spirito Santo».

Forte, poi, la connessione con l’Anno Giubilare che stiamo vivendo, con il riferimento forte alla definizione di “Pellegrini di speranza” data da Papa Francesco. «Saremo veramente tali nella misura in cui diamo la disponibilità a Cristo di entrare nel nostro cuore, Lui spalanca la porta del futuro all’uomo e all’intera umanità, vincendo la morte con la sua Risurrezione», ha detto l’Arcivescovo nell’omelia, parole che risuonano ancora più forte in un periodo in cui i conflitti squarciano il mondo.

E ancora un riferimento a Papa Francesco che, durante la sua storica visita a L’Aquila nel 2022, quando aprì la Porta Santa, definì il capoluogo di Regione “Capitale del Perdono“. Una definizione che, però, non deve rimanere tale ma concretizzarsi nelle azioni. «Un titolo bello ma oneroso, perché chiamati a vivere il perdono, che nelle parole di Papa Leone possiamo ben comprendere è amore infinito, capace di amare fino in fondo. Credo questa sia la spiritualità che siamo chiamati a curare per essere una comunità illuminata e illuminante di amore e di perdono, sia questa la gioia del nostro cuore, sia questa la Perdonanza celestiniana, siamo chiamati ad essere profeti di misericordia».

Ma la giornata è stata segnata anche dalla lettura e dalla consegna del Patto di Amicizia tra la Basilica Papale di S. Maria degli Angeli in Porziuncola di Assisi e la Basilica di S. Maria di Collemaggio in L’Aquila da parte del Custode della Basilica francescana, Fra Massimo Travascio O.F.M.

Un patto che rende concreto il rapporto intessuto tra le due città, unite nei valori francescani e nella condivisione del tema del perdono e della riconciliazione.

Una volta conclusasi la liturgia, lo stesso Arcivescovo e il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, hanno chiuso la Porta Santa per poi, ancora il primo cittadino, spegnere il braciere acceso lo scorso 23 agosto con il Fuoco del Morrone.

Subito dopo, come da tradizione, è partito il corteo di rientro della Bolla del Perdono, con il gonfalone della città dell’Aquila, i rappresentanti della Municipalità e i gruppi storici che accompagnano il sindaco, le Dame della Bolla e della Croce (Laura Sette e Arianna De Santis) e il Giovin Signore (Alessandro Sette) dalla Basilica di Collemaggio fino alla sede municipale di Palazzo Margherita a Piazza Palazzo, passando per viale Collemaggio, viale Francesco Crispi, corso Federico II, piazza Duomo, corso Vittorio Emanuele II e corso Principe Umberto.