10 Settembre 2025 - 09:21:47
di Redazione
Su invito dell’Università dell’Aquila, gli Uffici Speciali per la Ricostruzione dell’Aquila (USRA) e dei Comuni del Cratere hanno preso parte all’Expo 2025 di Osaka, in occasione del workshop internazionale “Tecnologie per la Gestione Urbana”.
L’appuntamento si è svolto nell’ambito della giornata dedicata alle Case delle Tecnologie Emergenti (Cte), promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), e ha messo a confronto esperti e istituzioni sull’uso dell’intelligenza artificiale per l’ottimizzazione dei sistemi urbani complessi.
«La nostra presenza a questo evento internazionale è il segno della fiducia riposta nel lavoro che
stiamo portando avanti – ha dichiarato Salvatore Provenzano, titolare dell’Usra – L’esperienza
maturata nella ricostruzione post-sismica dell’Aquila dimostra quanto sia cruciale integrare
innovazione tecnologica, sostenibilità e inclusione sociale, per costruire città più intelligenti e
vivibili».
Sulla stessa linea, Raffaello Fico, titolare dell’Usrc, ha aggiunto: «Con la ricostruzione fisica ormai
prossima alla conclusione, il nostro impegno si concentra sulla rigenerazione urbana sostenibile.
Innovazione, sicurezza e qualità della vita sono i cardini di un percorso che punta a trasformare i
nostri territori in centri connessi e dinamici, capaci di dialogare tra loro e con il mondo esterno».
Partendo dal caso del cratere aquilano – particolarmente sentito in Giappone per le affinità legate
alla memoria dei terremoti – gli Uffici Speciali hanno presentato strumenti e soluzioni già
sperimentati: piattaforme Gis, sensoristica avanzata per il monitoraggio strutturale e
ambientale, sistemi integrati di gestione dei dati a garanzia di trasparenza e partecipazione attiva
delle comunità locali.
L’esperienza dell’Aquila e delle aree interne abruzzesi si conferma così come un modello che
guarda al futuro, proponendosi come riferimento internazionale per la gestione urbana innovativa.
Accanto agli Uffici Speciali, ha avuto un ruolo di primo piano anche la Cte Sicura dell’Aquila,
progetto che coinvolge Univaq, il Gran Sasso Science Institute (Gssi) e l’Itc-Cnr, a testimonianza
della forte sinergia tra mondo accademico, ricerca scientifica e istituzioni nella sfida della
rigenerazione urbana.