16 Settembre 2025 - 16:46:55

di Angelo Liberatore

Una delegazione di lavoratori precari che prestano servizio negli uffici giudiziari abruzzesi è stata ricevuta dal Prefetto dell’Aquila Giancarlo Di Vincenzo.

Davanti Palazzo del Governo, intanto, presidio del sindacato Fp Cgil in concomitanza con la giornata nazionale di sciopero indetta per tornare ad accendere l’attenzione su una vertenza che, in tutta Italia, interessa 12mila lavoratori. I quali, assunti dal Ministero della Giustizia con Fondi Pnrr, ad oggi non hanno garanzie occupazionali oltre la fine del mese di giugno del 2026.

Anthony Pasqualone, segretario provinciale aquilani di Fp Cgil fa così il punto della situazione: «Il rischio, paradossalmente, è quello di creare un’ingiustizia nel Ministero che dovrebbe garantire la giustizia, con l’ipotesi del blocco delle attività in tutta Italia. Complessivamente ci sono 12.000 lavoratrici e lavoratori addetti precari; in Abruzzo sono oltre 200 ed a L’Aquila oltre 50. È una situazione che riguarda appunto tutti i tribunali, e capite benissimo che in una situazione in cui l’attività si è rallentata proprio per la carenza degli organici, questo personale è necessario, fondamentale e diventa non ipotizzabile una cessazione di questi rapporti di lavoro, anzi le strutture andranno ulteriormente potenziate».

In un triennio di attività, i lavoratori oggi a rischio si sono dimostrati fondamentali per colmare carenze di organico e rimettere a regime il funzionamento degli uffici ai quali sono stati destinati. Emblematico il caso del distretto della Corte d’Appello dell’Aquila. A parlarne è Ornella Viola, delegata Fp Cgil ed RSU proprio alla Corte d’Appello del Capoluogo abruzzese.

«Dalle ultime notizie è quella che ha riportato maggiori risultati nell’abbattimento dell’arretrato, che poi fondamentalmente è stato il motivo per il quale siamo stati assunti: cercare di alleggerire il carico giudiziario che incombeva nelle varie corti d’Appello nei vari Tribunali italiani. La Corte d’Appello dell’Aquila – prosegue Ornella Violain questi tre anni e mezzo circa ha raggiunto degli obiettivi assolutamente ottimi in termini di abbattimento dell’arretrato. Quello che si rischia, con la nostra fuoriuscita dai vari palazzi di giustizia, è che si ritorni a una situazione antecedente alla nostra assunzione».

Per risolvere la vertenza la necessità è quella che il Governo trovi le risorse e le impegni nei capitoli di bilancio dedicati. «Il Ministero della Giustizia – puntualizza Anthony Pasqualone – ha una carenza di personale che nei prossimi tre anni si aggraverà di ulteriori 5mila cessazioni di rapporto di lavoro per pensionamenti. Quindi la presenza di questo personale all’interno del ministero è fondamentale. Ad oggi però – prosegue Pasqualone – il Governo ancora non ha stanziato nella legge di bilancio delle risorse né per la stabilizzazione né per la proroga».

«Andremo avanti fino a quando il Governo non darà risposte concrete – assicura Pasqualone, che poi conclude – sostanzialmente finanziando questi capitoli di spesa per arrivare a una stabilizzazione di tutto il personale».