23 Settembre 2025 - 10:23:40

di Redazione

«Siamo preoccupati dalla risposta alla nostra interrogazione sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Il rischio flop è dietro l’angolo. Le risorse sono state sottratte per altri scopi ed il progetto è in forte ritardo. Nessuna spiegazione da parte dell’amministrazione».

Lo scrivono in una nota i consiglieri comunali Enrico Verini e Gianni Padovani a margine del Consiglio comunale di ieri.


«Abbiamo recentemente presentato una Interrogazione avente ad oggetto lo stato di attuazione a L’Aquila delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Ricordiamo che una CER è un insieme di cittadini, piccole imprese, enti pubblici o privati, ecc. che decidono di condividere l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili – precisano – La risposta del Comune all’Interrogazione conferma tutte le nostre preoccupazioni: a più di due anni dagli annunci in pompa magna e nonostante ingenti risorse già assegnate, a L’Aquila nessuna CER risulta ancora attiva. Nella pseudo-risposta, l’Amministrazione non spiega il motivo di tale immobilismo; nessuna risposta, inoltre, sui tre quesiti cardine dell’interpello: quale sia il termine fissato per l’attivazione degli impianti; con quali azioni l’Amministrazione pensa di poter colmare il ritardo accumulato; come si pensa di scongiurare il rischio di perdere le risorse, in considerazione del fatto che il 31.12.26 è il termine ultimo di ultimazione degli investimenti. Il Comune aveva annunciato enfaticamente il progetto CER nel 2022, prevedendo la realizzazione di sei impianti per la produzione di energia per quattro CER, per un investimento diretto di €20mln, con l’obiettivo dichiarato di promuovere l’autoconsumo da fonti rinnovabili in modo da ridurre i costi energetici per le famiglie ed aumentare la competitività delle imprese aderenti, oltre ai benefici ambientali di decarbonizzazione e
sviluppo sostenibile».


«Dopo i fuochi d’artificio della vuota comunicazione, alla quale siamo ahimé abituati, è iniziata una storia molto complessa, fatta di incomprensibili rimodulazioni, lentezze burocratiche, impicci e scelte discutibili dell’Amministrazione che ha deciso di stornare le risorse per altri usi, e tutto questo senza la necessaria condivisione in Consiglio comunale, cosa obbligatoria trattandosi di scelte strategiche che determinano il futuro della Città – proseguono i consiglieri – In definitiva, abbiamo appurato che il progetto CER ammesso a finanziamento è passato dai 20milionidel 2022 a miseri 10,6milioni di oggi. E con il rischio concreto che i bandi di attuazione, peraltro non ancora pubblicati, vadano deserti ed il progetto vada in fumo, pure per la lievitazione dei costi intervenuta causa inflazione. Un comportamento del governo cittadino gravemente insufficiente oltre che poco trasparente. Non viene spiegato perché non sia stato ancora fatto un Avviso pubblico per la costituzione delle CER finanziate da tempo, né perché il Comune abbia più volte variato l’individuazione dei soggetti. Con atto grave ed unilaterale, la giunta ha spostato 10 milioni dal progetto CER su altre cose, come il parcheggio alla Rossi, lavori stradali vari e la candida
pavimentazione di piazza Duomo, con il corredo dell’orrenda pensilina (peraltro neppure completata). Milioni di euro gettati, per non parlare dei costi stellari annui di manutenzione! Ma sarebbero stati più utili per gli aquilani la “spianata bianca” della Piazza e la “pensolona” oppure ridurre i costi delle bollette per famiglie ed imprese? Le CER creano occupazione, producono energia pulita a bassi costi, aiutano imprese e famiglie…quali benefici dà invece alla Città il costosissimo biancore sporco della nuova pavimentazione?».


«Stornare i soldi con giochi di prestigio da un progetto ad un altro, saltando il Consiglio comunale, è tipico di questa Amministrazione che non programma nulla e vive alla giornata promettendo tanto e realizzando soltanto costosissimi eventi a beneficio di pochi. Rinunciare ad una fetta consistente dell’investimento CER, senza discuterne con la Città, è un fatto di una gravità inaudita – concludono – Il Comune ha sperperato le risorse del PNRR per il ponte strallato e la pavimentazione, per non parlare delle spese folli per la pseudo-cultura; risorse che dovremo pure restituire, senza lasciare nulla di incremento della produttività sociale per un domani più attrattivo, competitivo e vivibile per la nostra Città! Siamo molto delusi e molto preoccupati ma saremo vigili nell’interesse degli aquilani, affinché almeno i €10,6mln residuali vengano effettivamente spesi per le CER, un investimento strutturale per la competitività delle imprese ed il benessere delle famiglie».