02 Ottobre 2025 - 11:08:13
di Redazione
«L’aggressione contro navi civili che trasportano cittadine e cittadini italiani rappresenta un’azione di gravità estrema contro l’ordine costituzionale, impedendo, di fatto, un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Ribadiamo con forza la necessità di fermare il genocidio perpetrato dal governo israeliano ai danni del popolo palestinese e di mobilitarci a difesa della missione Global Sumud Flotilla».
Lo scrive in una nota il segretario generale CGIL L’Aquila Francesco Marrelli che afferma: «Scendiamo in piazza a difesa del popolo palestinese, della missione Global Sumud Flotilla, della pace, della giustizia, del diritto internazionale. Stop al genocidio! Palestina libera! Perciò, scioperiamo, in tutti i settori, pubblici e privati, per l’intera giornata di venerdì 03 ottobre, e invitiamo tutti e tutte, cittadini e cittadine, lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, studenti e studentesse, le associazioni, i movimenti, le istituzioni e i partiti a partecipare alla manifestazione».
La manifestazione, all’Aquila, domani 3 ottobre muoverà da Colle Sapone e proseguirà, dalle ore 09.30, con un corteo che farà tappa alla fontana luminosa per dare spazio agli interventi e si dirigerà poi alla villa comunale.
«Quanto è accaduto e sta ancora accadendo non è accettabile. A Gaza è in corso un genocidio che deve essere fermato. I governi europei sono rimasti inerti, assistendo a questa barbarie senza intervenire, mentre il diritto viene stracciato, l’umanità umiliata e la sistematica azione di sterminio della popolazione utilizzata come metodo di guerra. Le immagini mostrano incendi, scuole, ospedali e abitazioni che crollano, fumo. La città è sotto assedio e i civili, donne, bambini, anziani, sono in trappola e muoiono di fame, se non sono già rimasti uccisi – prosegue Marrelli – La Flotilla, composta da attivisti provenienti da 44 Paesi, la più grande iniziativa indipendente civile mai avviata finora, è nata, perciò, con l’obiettivo di portare aiuti umanitari al popolo palestinese, rompere l’assedio navale illegale imposto da Israele e aprire un corridoio umanitario permanente. La Flotilla deve, quindi, essere sostenuta, appoggiata e difesa. È necessario scioperare, mobilitarci e manifestare per fermare il genocidio in corso a Gaza, per sostenere e difendere la Flotilla. Il diritto internazionale è stato calpestato e ridotto in polvere dal conflitto di Gaza. Questo stesso diritto deve, quindi, essere ripristinato, con l’affermazione del diritto alla pace. E’ ciò che anima la Flotilla e che tutti i lavoratori e le lavoratrici attendono».
Sinistra italiana aderisce allo sciopero
«Sinistra Italiana L’Aquila annuncia la propria adesione allo sciopero generale di domani, giovedì 3 ottobre, in difesa della Flotilla per Gaza, simbolo di solidarietà internazionale e resistenza civile contro l’assedio e la violenza che da troppo tempo colpiscono il popolo palestinese. In questo momento drammatico, in cui la dignità umana viene calpestata e il diritto internazionale ignorato, riteniamo fondamentale unirci a tutte le realtà che si mobilitano per la pace, la giustizia e la libertà. Invitiamo cittadine e cittadini, associazioni, movimenti e forze sociali a partecipare alla manifestazione che si terrà a L’Aquila giovedì 3 ottobre alle ore 9:00, con concentramento nella zona delle scuole di Colle Sapone e partenza del corteo alle ore 9:30. Saremo in piazza per dire basta al genocidio, basta all’occupazione, basta al silenzio complice. Saremo in piazza per Gaza, per la Palestina, per un mondo più giusto», scrive in una nota Pierluigi Iannarelli di Sinistra Italiana L’Aquila
Partito democratico: «Saremo nelle quattro piazze abruzzesi»
«Domani saremo in strada e nelle piazze abruzzesi per lo sciopero generale indetto per levare alta la voce e la protesta per ciò che sta accadendo in mare davanti a Gaza con il blocco della Flottiglia e per denunciare ancora una volta le disumane atrocità che sta subendo il popolo palestinese. Non è accettabile che si tenti di delegittimare o criminalizzare la missione e tantomeno le piazze che in questi giorni, in tutta Italia e anche in Abruzzo, si sono riempite di cittadini e cittadine che chiedono pace, giustizia e rispetto dei diritti umani per il popolo palestinese. Per questo invitiamo all’adesione a una mobilitazione che ha questo come fine e che è più civile che politica, nonostante la destra tenti di farla apparire come una dichiarazione di appartenenza», dichiarano in una nota congiunta il segretario regionale del Partito Democratico Daniele Marinelli e i segretari provinciali de L’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo Stefano Albano, Carmen Ranalli, Leo Marongiu e Robert Verrocchio.
Il Partito democratico abruzzese annuncia dunque la piena adesione alle manifestazioni organizzate sul territorio: a Pescara (ore 8.30 dalla Stazione Porta Nuova), L’Aquila (ore 9 da Colle Sapone), Teramo (ore 9 dalla Stazione ferroviaria) e Lanciano (ore 18.30 Corso Trento e Trieste).
«Chiediamo il cessate il fuoco immediato, per sostenere ogni sforzo diplomatico e umanitario, per riaffermare i valori di pace, giustizia e convivenza che sono alla base della nostra Costituzione e della nostra idea di Europa – così i cinque segretari – . La democrazia vive e si rafforza proprio nella capacità di accogliere il dissenso, di ascoltare le voci di chi, in modo pacifico e partecipato, manifesta contro la guerra, contro le violazioni dei diritti fondamentali e per una soluzione politica che riporti la pace nella regione mediorientale. Quel grido che riempie le piazze italiane è un grido giusto e necessario: rappresenta il bisogno di umanità, di diplomazia, di solidarietà concreta verso una popolazione che da troppo tempo paga un prezzo altissimo in termini di vite umane, sofferenze e distruzioni. È un sentimento diffuso nel Paese, profondo e trasversale, che chi governa ha il dovere di ascoltare e non di ignorare o, peggio, di criminalizzare. Continueremo a stare nelle piazze e accanto a chi manifesta pacificamente, perché crediamo che la politica debba innanzitutto ascoltare e dare voce a chi chiede un futuro diverso, fondato sui diritti, sulla dignità delle persone e sulla pace tra i popoli, una pace vera».