16 Ottobre 2025 - 15:58:24
di Angelo Liberatore
Tavolo urgente in Prefettura a L’Aquila sulla vertenza che riguarda Aura Materials, azienda insediata nel Tecnopolo del capoluogo abruzzese. A rischio ci sono sessanta posti di lavoro.
La proprietà aziendale (ossia gli svizzeri di Mival Connect) recentemente si è vista rigettare dall’Inps l’approvazione della cassa integrazione. La stessa Mival Connect aveva presentato un piano aziendale che prevedeva tagli del 48% sul costo del personale.
Il tavolo in Prefettura è stato convocato dopo che, nella prima mattinata, i lavoratori (accompagnati dai rappresentanti sindacali) avevano provato a rientrare in azienda, proprio per via del no dell’istituto di previdenza all’approvazione della cassa integrazione. «In questo momento – spiega Elvira De Sanctis di Fiom Cgil L’Aquila – non è neanche chiaro quale sia lo stato dei lavoratori: se siano posti in cassa integrazione o se siano tenuti a tornare sul posto di lavoro».
Nel corso della riunione, proprio a proposito della cassa integrazione, Inps ha spiegato che l’ostacolo maggiore alla concessione dello strumento è il fatto che ad oggi non c’è un orizzonte chiaro su quando e come riprenderebbero le attività.
Dichiara Elvira De Sanctis: «È venuto fuori, attraverso quello che ha spiegato il dirigente aziendale, che oggi era presente, che la situazione è particolarmente critica perché l’azienda non risponde alle sollecitazioni dei tanti creditori. E questo mette senz’altro in difficoltà qualunque possibile ripresa dell’attività produttiva, quindi c’è una criticità enorme».
Alla riunione in Prefettura era presente anche il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che ha definito «impossibile» il subentro da parte di Asm, per via delle note criticità di bilancio che attanagliano la municipalizzata. Per il subentro sembrerebbe ci siano dei privati in trattativa.
La questione sarà al centro di una nuova riunione che il Prefetto si è impegnato a convocare in tempi rapidi, ma anche di un Consiglio comunale straordinario come annunciato dal presidente Roberto Santangelo.
«Noi – dice Giampaolo Biondi di Fim Cisl L’Aquila – crediamo che un’azienda come Aura Materials sia un’eccellenza nel centro Italia. Per cui, laddove Mival fosse interessata ad uscire, tramite una vendita o una cessione, sicuramente ci possono essere imprenditori seri del settore che hanno voglia di fare industria, e non una mera operazione commerciale».
Il sindaco Pierluigi Biondi: «Situazione paradossale, andremo fino in fondo al fianco dei lavoratori»
«Dopo l’assenza ingiustificata al tavolo istituzionale dei vertici aziendali di Aura Materials – oggi Mival Connect – che continuano a negarsi, i lavoratori si sono visti anche respingere dall’Inps la richiesta di cassa integrazione a causa dell’assenza di condizioni e documentazione necessaria. Una decisione che ha determinato il rientro forzato in fabbrica delle maestranze rivelatosi, come previsto, impossibile: un paradosso che rende ancora più evidente l’assoluta mancanza di responsabilità da parte della proprietà».
Così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che ha partecipato al presidio dei lavoratori organizzato nei pressi della sede aziendale.
«L’azienda sta portando avanti un comportamento contrario agli interessi del territorio e al destino dei circa sessanta lavoratori coinvolti – prosegue Biondi – Per questo ho già presentato un esposto affinché vengano accertate eventuali responsabilità e venga chiarito se l’uso dei fondi pubblici, pari a 11 milioni di euro, sia stato corretto e coerente con gli obiettivi dichiarati».
«Ringrazio il prefetto, Giancarlo Di Vincenzo, per aver accolto la mia richiesta di tentare una nuova convocazione dei vertici aziendali. L’esposto sarà aggiornato e trasmesso a magistratura e autorità competenti per ulteriori approfondimenti. Andremo fino in fondo», ha ribadito Biondi a margine del tavolo prefettizio.
«In questi anni abbiamo difeso con forza i perimetri occupazionali del nostro territorio. In questo caso, però, manca l’interlocutore principale. Se i vertici aziendali continueranno a sottrarsi ai tavoli istituzionali, li obbligheremo a presentarsi in altre sedi dove non potranno evitare il confronto», conclude il sindaco.