22 Ottobre 2025 - 16:16:29
di Martina Colabianchi
Mentre il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi è in giro per la Regione e per l’Italia per «impostare il prosieguo della sua carriera politica», la città capoluogo di Regione è in tilt.
È quanto denunciano, in una nota, il segretario provinciale del Partito democratico Stefano Albano, il segretario cittadino Nello Avellani e il segretario del circolo L’Aquila Centro Alessandro Tettamanti.
La città è in tilt a causa del traffico che, è sotto gli occhi di tutti, ha reso il centro città «una sorta di cittadella inespugnabile in cui è quasi impossibile entrare (parcheggiare non ne parliamo) e uscire, anche per chi ci risiede e con il totale disappunto dei commercianti che provano a mandare avanti le loro attività».
Gli esponenti dem si uniscono, così, a quanto già espresso dal consigliere del Gruppo misto Alessandro Tomassoni, che pochi giorni fa alla nostra redazione aveva segnalato nuovamente una serie di problematiche inerenti la viabilità a L’Aquila a causa delle numerose strade chiuse al traffico.
Tutto sarebbe imputabile, secondo Albano, Avellani e Tettamanti, ad una «mancanza di programmazione e una certa incapacità generale di chi ha le deleghe alla viabilità, alle opere pubbliche e all’urbanistica».
«È sotto gli occhi di tutta la cittadinanza – proseguono – cosa sta accadendo nel tratto davanti la caserma Rossi, tra la Questura e il cimitero, dove insiste anche il polo scolastico di Colle Sapone». La situazione in quel tratto già estremamente trafficato della città, secondo i dem, è stata ulteriormente peggiorata da un’ennesima rotatoria, nell’ambito della realizzazione del parcheggio alla ex caserma Rossi, e che ha visto oltretutto il taglio di diversi alberi dello storico parco Polsinelli.
Alla fine di agosto, il Partito democratico dell’Aquila aveva già lanciato un allarme sulle possibili criticità sulla viabilità cittadina che sarebbero derivate prima dal cantiere, e poi dalla compiuta realizzazione, del parcheggio all’ex caserma Rossi ed annessa rotatoria per l’accesso. Dal momento della riapertura delle scuole, la situazione è esplosa.
«Hanno scelto di non ascoltare e tirare dritto come sempre, accompagnati dall’ormai solita arroganza di chi non accetta critiche e si sente al di sopra di tutto e con il sindaco Biondi perennemente assente dalla vita quotidiana della città in giro per la Regione, il Paese e il mondo intero per impostare il prosieguo della sua carriera politica», continuano.
«Chi come tutte e tutti noi ‘poveri mortali’ vive e lavora all’Aquila ogni giorno, invece, è costretto a farlo sperimentando sulla propria pelle una città sempre più invivibile, non a caso nelle ultime posizioni del rapporto ecosistema urbano di Legambiente».
«Sorpresa del giorno, oggi è bloccata anche la Statale 80, all’altezza del casello autostradale – una zona particolarmente sensibile – per il rifacimento del manto stradale che poteva benissimo essere fatto nottetempo. Stessa cosa a Pettino in via Leonardo Da Vinci dove pure insistono scuole ed attività commerciali. Per non parlare della coincidenza fatale dei lavori del Ponte Belvedere e dei sottoservizi che hanno bloccato l’intero quartiere di Fontesecco (inclusa la parte alta di viale Giovanni XXIII) e di via XX Settembre, anche questi accesso alla città da Ovest e ormai perennemente bloccati a tempo indeterminato, a cui si è aggiunta la chiusura di viale Don Bosco che costringe le auto a fare una pericolosa gimkana in discesa tra i vicoletti».
«Incresciosa la condizione dei residenti, alcuni dei quali – già in una situazione di difficoltà estrema da mesi – giorni fa in via degli Ortolani sono stati letteralmente bloccati dall’iniziativa di un privato che ha aperto il cantiere per l’installazione di una gru, cartina di tornasole del non governo del territorio da parte degli uffici comunali – proseguono Albano, Avellani e Tettamanti -. Non è più rimandabile invece trovare le giuste strategie per il governo del transitorio, zona per zona, istituendo specifici momenti di partecipazione e confronto tra le parti, in modo che questi non debbano avvenire in strada, a cose fatte e a denti stretti, ma diventino strumenti collaudati. In tale senso apra il Comune subito un tavolo composto da rappresentanti di abitanti, ditte, polizia municipale e ovviamente responsabili tecnici e politici, istituendo canali per una comunicazione continuativa e dinamica tra le parti».
«Di certo una situazione complessiva come quella che ci troviamo a vivere oggi non è più tollerabile e risponde a responsabilità precise da parte di chi ha le deleghe alla viabilità, ai lavori pubblici e all’urbanistica di questa non città, e che dovrebbe aprire in loro una seria riflessione sulle proprie capacità valutando l’idea delle dimissioni, a questo punto opportune».
«Gli aquilani e le aquilane – concludono gli esponenti Pd – non ne possono più di tutto questo e vorrebbero semplicemente vivere in una città amministrata in modo adeguato per un capoluogo di provincia e Regione, attraverso una programmazione seria che metta in primo piano i bisogni quotidiani della cittadinanza, troppo spesso dimenticati a favore dei grandi eventi e costose soluzioni estetiche frutto delle proiezioni autoreferenziali di pochi».