15 Novembre 2025 - 09:22:18

di Martina Colabianchi

Il Partito democratico è tornato a sollevare la questione della mancata proroga del Superbonus per il cratere 2009.

Lo ha fatto in una riunione dei capigruppo in Consiglio comunale a L’Aquila, dove ha evidenziato come nella bozza della legge di bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri fosse prevista la proroga per il cratere 2016, ma non per quello del 2009.

«Una disparità evidente, – scrivono il segretario provinciale del Pd Stefano Albano e il senatore dem Michele Fina che i nostri rappresentanti hanno immediatamente denunciato pubblicamente, trasformandola in un’iniziativa concreta di azione parlamentare attraverso la presentazione di un emendamento a firma del senatore Michele Fina, già annunciato nelle scorse settimane durante una conferenza stampa tenutasi in città».

«Dalla riunione della Conferenza dei capigruppo è emersa una condivisione trasversale tra più forze politiche sulla necessità di affrontare e risolvere questa ingiustizia – proseguono -. Gli esponenti democratici salutano questo risultato come un elemento positivo e un passo avanti importante per la vicenda. Il Partito Democratico ribadisce la piena disponibilità a un lavoro congiunto, nell’interesse esclusivo delle famiglie e delle imprese impegnate nella ricostruzione. In questa direzione, si esprime anche la disponibilità al ritiro dell’emendamento già depositato, qualora ciò possa favorire l’elaborazione di un emendamento unitario da parte dei parlamentari aquilani, capace di ottenere un esito positivo e garantire la proroga necessaria».

«Nella Conferenza dei capigruppo di oggi il Partito Democratico ha ribadito l’auspicio che il consiglio comunale possa produrre un ordine del giorno condiviso, confermando la massima apertura al dialogo e alla collaborazione con tutte le forze politiche, a condizione che il Governo modifichi l’impostazione della legge di bilancio e corregga una scelta che penalizza ingiustamente il cratere 2009, restituendo certezze a cittadini e imprese», concludono Albano e Fina.