26 Novembre 2025 - 16:18:09

di Martina Colabianchi

«I piccoli stanno bene, sono sereni in buone condizioni di salute e, nonostante si trovino in una situazione per loro completamente nuova, affrontano questo passaggio con equilibrio».

È quanto riferito dalla Garante regionale per l’infanzia, Alessandra De Febis, al presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio, durante un incontro per fare il punto sul caso della ‘famiglia del bosco’ di Palmoli.

La garante ha avuto modo di incontrare più volte i minori nella casa famiglia e ha riferito che «sono stati trovati insieme alla madre in un clima di tranquillità, senza segnali di criticità emotive o relazionali».

La casa famiglia, dove da ormai quasi una settimana sono ospitati i tre bambini, è avvolta nel silenzio. Nella struttura vige il massimo riserbo per tutelare non solo i minori ma anche gli altri ospiti della casa da media e giornalisti. Nei giorni scorsi Nathan, il papà dei minori, si è visto più volte durante gli incontri, mentre recentemente le visite si sarebbero fatte più rade.

«Continuo a coltivare la speranza che i bambini possano presto tornare a casa – le parole di Marsilio -, nel rispetto delle valutazioni delle autorità competenti e del superiore interesse dei minori. Mi auguro che tutte le parti coinvolte possano dialogare costruttivamente, nella ricerca di una soluzione che possa garantire il rispetto di una scelta di vita così affascinante e particolare, garantendo allo stesso tempo una crescita sana ed equilibrata dei bambini. Sapere che, in questa fase delicata, sono seguiti con attenzione e in un contesto che garantisce protezione, rappresenta per tutti noi un elemento di conforto e una responsabilità che continuiamo a seguire con la massima serietà».

Intanto, la vicenda è approdata in Parlamento nel corso del question time alla Camera. «Quella della famiglia nel bosco di Palmoli è una situazione che va considerata con estrema attenzione, bilanciando gli interessi degli uni e degli altri ed è chiaro che laddove dovessero emergere profili di rilievo disciplinare eserciterei i poteri che mi sono stati conferiti dalla legge». Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. «Ho provveduto ad approfondire subito la vicenda tramite l’ispettorato chiedendo l’invio integrale di tutti gli atti che non sono ancora pervenuti».