26 Maggio 2023 - 19:13:14
di Martina Colabianchi
“Dopo il ciclone dei disservizi sulla salute del cittadino causato dall’hackeraggio dei sistemi informatici della Asl 1, è stato quasi meglio dover sopportare il silenzio ostinatamente perpetrato dal Manager Ferdinando Romano che la protervia con la quale da pochi giorni risponde agli interventi politici sulla questione, anche quando si tratta della parte che lo ha nominato e che finora ne ha sopportato anche le intemperanze caratteriali. Un nervosismo che tradisce la paura di una resa dei conti dentro la maggioranza di centrodestra”.
Così si esprime, in una dura nota, il Capogruppo di L’Aquila Nuova Paolo Romano in merito all’attacco informatico che, lo scorso 3 maggio, ha mandato in tilt il sistema informatico della Asl 1. Oltre ad essere un brutto affare riguardante la sicurezza informatica dei server ospedalieri, e quindi la privacy dei dati sensibili di milioni di utenti, l’attacco hacker è subito diventato un affare politico alimentando un aspro dibattito tra maggioranza e opposizioni, queste ultime convinte della responsabilità del Direttore generale della Asl Ferdinando Romano e della Giunta regionale.
“Forse, ad adiuvandum, sarebbe utile ricordare che il problema dell’hackeraggio è un fallimento amministrativo del management della Asl che è scelto dalla politica – continua Romano. L’uno e l’altra devono interrogarsi sulla strada più dignitosa da perseguire per risolvere la situazione”.
“Non ci si può più nascondere dietro le casistiche di attacchi hacker su base nazionale, né dietro il riserbo della doverosa inchiesta in corso, così come, per decenza, non ci si può nascondere dietro una comunicazione fintamente positiva che la Asl sta cercando di mettere in atto con tutte le sue forze nelle ultime ore. Che i servizi non abbiano funzionato e non funzionino tuttora viene certificato dalla reazione del cittadino nei vari ambulatori e al Cup: non lo dice la politica, lo racconta perfettamente la realtà di tutti i giorni. È solo grazie al lavoro dei dipendenti e di tutti gli operatori sanitari, gli stessi appena usciti dalle criticità lavorative del periodo Covid, che si è scongiurato il dissesto dei servizi”.
“Sarebbe doveroso allora chiedersi se la mancata graduazione delle posizioni dirigenziali Asl per incarichi di direzione di struttura, decisione chiaramente in capo al Manager, sia stata presa per contenere le spese o per avere sempre un grimaldello nei confronti dei dipendenti. In entrambi i casi a rimetterci sono solo i cittadini. Non conferire incarichi di direzione di struttura – conclude il Capogruppo – abdica alle responsabilità ma soprattutto indebolisce i Settori; è ancora oggi sotto gli occhi di tutti la debolezza di quello informatico, la cui posizione dirigenziale è vacante dal 2021”.