18 Ottobre 2023 - 17:01:29

di Martina Colabianchi

Ottimo il lavoro di tutte e tutti i dipendenti comunali del Diritto allo studio per il risultato raggiunto sull’allargamento dei posti nei nido comunali. Loro, al pari di quelli delle politiche sociali, lavorano alacremente per dare risposte al cittadino e per far fronte a una carenza di personale ormai cronica nell’assessorato“.

Così, in una nota, i consiglieri di opposizione al Comune dell’Aquila Paolo Romano, Lorenzo Rotellini, Simona Giannangeli, Stefania Pezzopane, Stefano Albano, Stefano Palumbo, Elia Serpetti, Alessandro Tomassoni, Massimo Scimia ed Emanuela Iorio commentano, soddisfatti, l’aumento dei posti negli asili nido comunali e l’accoglimento della totalità delle domande pervenute. I consiglieri, però, non abbassano la guardia e alla soddisfazione si aggiunge una riflessione su quanto ancora c’è da fare in un settore così importante per la comunità.

Basti solo pensare che il Settore ha ancora il segretario generale come dirigente ad interim, – sottolineano, infatti – piuttosto che un dirigente a tempo pieno come si converrebbe a uno degli assessorati più strategici del Comune per i servizi svolti e la mole di utenza giornaliera“.

L’allargamento dei posti nido è un ottimo risultato: come centrosinistra – ricordano – abbiamo sempre perseguito questo obiettivo, quando abbiamo governato aumentando le disponibilità fino a 145 posti attivi ed ora all’opposizione, promuovendo dibattiti costruttivi in commissione e consiglio. La nostra richiesta è sempre stata quella di ampliare l’offerta per dare alle famiglie giovani con figli di 0/3 anni un supporto educativo. Anche per recuperare gli errori fatti da Biondi che avevano prodotto una contrazione dell’offerta“.

“La nostra azione sul tema, frutto di studio e approfondimento, ci fa sottolineare però come il risultato raggiunto si infranga sui limiti di questa giunta nella programmazione e nella visione. L’amministrazione comunale si è fatta trovare impreparata sull’avviso per i nidi comunali che aveva lasciato fuori circa 85 famiglie e a nulla vale la giustificazione data nelle commissioni consiliari su un fenomeno derubricato a situazione eccezionale (quale, quella di fare figli?). Si tratta, al solito, della mancanza di una programmazione politica che negli anni avrebbe dovuto favorire un’ampliamento dell’offerta, non una sua contrazione come invece è avvenuto. Purtroppo infatti la passata amministrazione a guida Biondi ha chiuso ed abbandonato l’asilo nido Ape Tau ed ha drasticamente diminuito le disponibilità. Nel post terremoto fu una precisa scelta del centrosinistra quella di ampliare l’offerta, aumentare i posti disponibili, anche assumendo numerosi educatori destinati allo scopo. Educatori che poi sempre dai governi di centrosinistra sono stati anche stabilizzati”.

Ma c’è di più – affondano. Sono stati i Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio che anche questa volta hanno fatto superare l’emergenza della mancanza di spazi. Ma dover ripiegare sui MUSP a 14 anni dal sisma è la certificazione dell’incapacità nel non aver ricostruito servizi strutturali in edifici recuperati, un limite politico e amministrativo oramai incancellabile. Inoltre la scelta obbligata di ricorrere al MUSP di via Ficara (ex Micarelli) comporta anche l’abbandono di un altro obiettivo di questa Giunta, quello di destinare quel luogo agli uffici comunali con sede in via XXV aprile per diminuire i fitti passivi degli uffici comunali, problema annoso, oneroso e surreale se contiamo che ci sono 35 milioni di euro sulla sede unica che ancora devono essere spesi. Non va trascurato infine un dato più amministrativo”.

È il caso di fare una seria e definitiva riflessione sul destino dei servizi legati all’infanzia dal punto di vista gestionale che oggi è in capo al Comune e ad AFM con esternalizzazione del servizio: investire nel pubblico potrebbe aiutare a dare una risposta concreta anche a tutte quelle maestre che con il loro lavoro, in questi anni difficili, hanno contribuito a migliorare i servizi del Comune dell’Aquila. Basti pensare all’adeguamento contrattuale che diverse maestre attendono da anni o all’uso massiccio di contratti a tempo determinato (molti dei quali non rinnovati a causa del decreto dignità del 2019) e interinali per sopperire alle necessità di personale. L’Aquila ha bisogno di scuole vere e sicure sia negli spazi interni che in quelli esterni e di personale formato e adeguatamente pagato“. concludono.