20 Novembre 2023 - 17:52:18

di Martina Colabianchi

Sono ore drammatiche nelle case di tante lavoratrici e lavoratori impegnati nella commessa ACEA dell’Aquila.

A denunciarlo, in una nota, sono le segreterie provinciali dei sindacati SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL in merito al termine dei servizi di tutela nelle forniture di energia e la progressiva liberalizzazione del mercato disposta tramite decretazione ministeriale. A pagare le conseguenze del frazionamento del mercato, come denunciano i sindacati da mesi, sono i lavoratori impegnati nei Contact Center di tutta Italia che gestiscono il servizio di assistenza clienti per conto di ACEA (mercato a maggior tutela). Per quanto concerne L’Aquila, il servizio è gestito da Tecnocall che impiega circa 110 dipendenti sulla commessa.

A tutto questo si aggiunge il paventato provvedimento di abolizione dell’art.36 ter che, estendendo l’applicabilità della clausola sociale ai cambi di appalto generati dai passaggi al mercato a tutele graduali, promuoverebbe la stabilità occupazionale. Il provvedimento è ritenuto “incomprensibile” dai sindacati, in quanto “risponde solo ai bisogni delle lobby del settore con la complicità colposa della politica nazionale che umilia e rischia di affamare le malcapitate e malcapitati lavoratrici e lavoratori. Politica nazionale contraria anche alla volontà della politica locale che si è impegnata a trovare soluzioni insieme alle oo.ss. e al Prefetto, quest’ ultimo figura apicale del governo nel territorio“.

Si riportano indietro le lancette del tempo e del progresso civile. Si conferma la barbarie del peggior capitalismo italiano che danneggia ed umilia le lavoratrici ed i lavoratori, impoverisce la città ed il territorio. Promesse e rassicurazioni reiterate solennemente, continuamente e ripetutamente alle malcapitate e malcapitati” – questi i duri toni delle organizzazioni sindacali. “Consigli comunali che congiuntamente ed unitariamente hanno deliberato ordini del giorno per far fronte comune con le oo.ss. e cercare di sollevare il problema dei lavoratori Aquilani insieme anche ai parlamentari del territorio“.

A tutta la politica Abruzzese chiediamo di assumere con urgenza ogni iniziativa che a loro compete al fine di provare, insieme a noi, iniziative per scongiurare un destino che sembra già scritto. Difendere la città, le lavoratrici ed i lavoratori, le comunità tutta, attraverso interventi che facciano cambiare atteggiamento alla politica nazionale contraria al mantenimento dell’art. 36 ter del Decreto Energia. Non siamo disposti ad accettare inermi determinazioni che sanciscano la fine di una storia lavorativa spesso lunga e che alimenta ancora una volta le file della povertà lavorativa di questo territorio“, concludono.