Appalti L’Aquila_Comunicato Di Girolamo/D’Andrea (M5S)
28 Dicembre 2023 - 17:37:00
Gli esponenti pentastellati affidano a un comunicato le preoccupazioni
per le notizie di queste settimane.
“L’autorità nazionale anticorruzione (ANAC) scrive che a L’Aquila c’è un
“deficit di trasparenza” nella gestione degli appalti ma Biondi non
risponde, minimizza e parla di sciacallaggio politico e polverone”.
Così la senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo, che aggiunge “Non c’è
da sorprendersi, Biondi fa quello che fanno Meloni a Roma e Marsilio in
regione, fa finta di nulla, scansa le domande e, alle strette, accusa
altri. Insomma, un sistema ben collaudato che ha l’unico scopo di
evitare risposte e responsabilità”.
“Nella fantasiosa ricostruzione del sindaco de L’Aquila le pesanti
anomalie evidenziate dell’Anac diventano “generiche raccomandazioni”,
nulla di che, insomma, un’altra cosa di cui andare orgogliosi, per
restare sui termini cari alla narrazione meloniana”.
“Fatto sta – continua la Di Girolamo – che l’Anticorruzione segnala che
sugli appalti per tre anni (2020-2022) a l’Aquila gli affidamenti
diretti sono stati 141, 94 senza pubblicazione del bando e solo 7,
ripeto solo 7, sono stati affidati con gara a evidenza pubblica. Senza
dimenticare, evidenzia sempre Anac, il ricorso al frazionamento degli
appalti stessi al fine di assegnarli direttamente, cosa che ha avuto
“evidenti ripercussioni in materia di trasparenza, pubblicità ed
apertura del mercato alla concorrenza”.
“La verità è una, questi signori del centrodestra pensano all’Abruzzo
come a un loro feudo personale, per loro non servono regole ma nomine e
intrallazzi che possano consentire di continuare a mantenere il potere.
Sulla nomina di Piccinini, altro meloniano di ferro, alla Gran Sasso
Acqua, io stessa ho presentato un’interrogazione parlamentare ancora
senza risposta, ovviamente. E la funivia Gran Sasso? Meglio non
parlarne, spero soltanto che dal Ministero delle Infrastrutture arrivino
nelle prossime ore notizie rassicuranti. Da Biondi aspettiamo risposte,
non per sciacallaggio politico ma per chiarezza e trasparenza, proprio
quella che manca ed è mancata, a leggere la documentazione Anac”.
“L’Aquila è candidata a Capitale della cultura 2026. Della cultura, non
del silenzio, delle omissioni e della scarsa trasparenza. La città non
merita questo. Si faccia presto chiarezza, questo è l’auspicio. A Biondi
e al centrodestra in ogni caso riconosco coraggio, perché ce ne vuole
davvero tanto a dire che in Abruzzo e a L’Aquila va tutto bene. Così
tanto che sarei tentata di definirlo faccia tosta.
Dello stesso tono le considerazioni di Attilio d’Andrea, coordinatore
M5S per la provincia de l’Aquila: “In quello che è stato definito “il
cantiere più grande d’Europa”, ossia quello rappresentato dalla
ricostruzione nel capoluogo d’Abruzzo, solo il 3,5% degli appalti è
stato assegnato con gara di evidenza pubblica. È un dato oggettivo e fa
capire il modus operandi delle amministrazioni di centro destra
capitanate da Fratelli d’Italia volto esclusivamente a capitalizzare il
proprio potere. Mi auguro quanto meno che i lavori siano fatti con
criterio, perché quanto accaduto per la seggiovia del Gran Sasso, chiusa
su segnalazione di un esperto di montagna allarmato per lo stato dei
cavi, dopo che solo 6 mesi fa era stata comunicata la chiusura dei
lavori, desta non poche preoccupazioni”
per le notizie di queste settimane.
“L’autorità nazionale anticorruzione (ANAC) scrive che a L’Aquila c’è un
“deficit di trasparenza” nella gestione degli appalti ma Biondi non
risponde, minimizza e parla di sciacallaggio politico e polverone”.
Così la senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo, che aggiunge “Non c’è
da sorprendersi, Biondi fa quello che fanno Meloni a Roma e Marsilio in
regione, fa finta di nulla, scansa le domande e, alle strette, accusa
altri. Insomma, un sistema ben collaudato che ha l’unico scopo di
evitare risposte e responsabilità”.
“Nella fantasiosa ricostruzione del sindaco de L’Aquila le pesanti
anomalie evidenziate dell’Anac diventano “generiche raccomandazioni”,
nulla di che, insomma, un’altra cosa di cui andare orgogliosi, per
restare sui termini cari alla narrazione meloniana”.
“Fatto sta – continua la Di Girolamo – che l’Anticorruzione segnala che
sugli appalti per tre anni (2020-2022) a l’Aquila gli affidamenti
diretti sono stati 141, 94 senza pubblicazione del bando e solo 7,
ripeto solo 7, sono stati affidati con gara a evidenza pubblica. Senza
dimenticare, evidenzia sempre Anac, il ricorso al frazionamento degli
appalti stessi al fine di assegnarli direttamente, cosa che ha avuto
“evidenti ripercussioni in materia di trasparenza, pubblicità ed
apertura del mercato alla concorrenza”.
“La verità è una, questi signori del centrodestra pensano all’Abruzzo
come a un loro feudo personale, per loro non servono regole ma nomine e
intrallazzi che possano consentire di continuare a mantenere il potere.
Sulla nomina di Piccinini, altro meloniano di ferro, alla Gran Sasso
Acqua, io stessa ho presentato un’interrogazione parlamentare ancora
senza risposta, ovviamente. E la funivia Gran Sasso? Meglio non
parlarne, spero soltanto che dal Ministero delle Infrastrutture arrivino
nelle prossime ore notizie rassicuranti. Da Biondi aspettiamo risposte,
non per sciacallaggio politico ma per chiarezza e trasparenza, proprio
quella che manca ed è mancata, a leggere la documentazione Anac”.
“L’Aquila è candidata a Capitale della cultura 2026. Della cultura, non
del silenzio, delle omissioni e della scarsa trasparenza. La città non
merita questo. Si faccia presto chiarezza, questo è l’auspicio. A Biondi
e al centrodestra in ogni caso riconosco coraggio, perché ce ne vuole
davvero tanto a dire che in Abruzzo e a L’Aquila va tutto bene. Così
tanto che sarei tentata di definirlo faccia tosta.
Dello stesso tono le considerazioni di Attilio d’Andrea, coordinatore
M5S per la provincia de l’Aquila: “In quello che è stato definito “il
cantiere più grande d’Europa”, ossia quello rappresentato dalla
ricostruzione nel capoluogo d’Abruzzo, solo il 3,5% degli appalti è
stato assegnato con gara di evidenza pubblica. È un dato oggettivo e fa
capire il modus operandi delle amministrazioni di centro destra
capitanate da Fratelli d’Italia volto esclusivamente a capitalizzare il
proprio potere. Mi auguro quanto meno che i lavori siano fatti con
criterio, perché quanto accaduto per la seggiovia del Gran Sasso, chiusa
su segnalazione di un esperto di montagna allarmato per lo stato dei
cavi, dopo che solo 6 mesi fa era stata comunicata la chiusura dei
lavori, desta non poche preoccupazioni”