10 Giugno 2023 - 18:18:30
di Martina Colabianchi
Iniziative volte a diffondere la conoscenza della vicenda di Sergio Ramelli e installazione di una lapide commemorativa in un luogo ben visibile della città: questo è quanto proposto in un ordine del giorno dalla consigliera comunale di Fratelli d’Italia Claudia Pagliariccio.
Inevitabili le reazioni politiche, con Pierluigi Iannarelli, Segretario del circolo Sinistra Italiana L’Aquila, che è intervenuto affermando di ritenere “inappropriato e grave” l’ordine del giorno presentato, non perché non sia giusto provare pietà per la morte di un ragazzo di appena 18 anni, ma perché questo rappresenterebbe “il tentativo di sdoganare una vulgata di pacificazione, la volontà della destra estrema di vittimizzarsi, negando il suo ruolo nelle stragi e nei numerosi omicidi verso operai, studenti, militanti antifascisti, gente comune“.
Sergio Ramelli, si ricorda, era un giovane militante del Fronte della Gioventù che, nel 1975 e quindi nel pieno degli “anni di piombo”, fu brutalmente picchiato da alcuni militanti appartenenti a gruppi extraparlamentari di sinistra. La violenta aggressione subìta causò la morte del ragazzo un mese dopo l’accaduto.
La risposta di Fratelli d’Italia a Iannarelli non tarda ad arrivare: “L’intervento di Iannarelli testimonia ancora di più la necessità di ricordare episodi come quello dell’assassinio di Sergio Ramelli – afferma in una nota Michele Malafoglia, portavoce cittadino di FDI L’Aquila. La sinistra non accetta la possibilità di commemorare la vittima simbolo di una stagione di omicida contrapposizione politica, con la scusa che Ramelli sia parte di un pantheon neofascista. Ma per chi conosce la storia, il ricordo di Ramelli è soprattutto proprio quello che la sinistra rifiuta: l’azione fuori dai dogmi del pensiero corretto, l’entusiasmo giovanile per quelle lotte che sono ancor più sacre poiché apparentemente impossibili, lotte ideali che, purtroppo, per molti anni sono stati conflitti sanguinosi e infami“.
“L’odio ideologico dell’antifascismo militante che ha portato all’uccisione di Ramelli, purtroppo, non è passato: proprio perché Iannarelli, come molti esponenti della sinistra, si arroga il diritto di decidere chi sia “buono” e chi “cattivo”, quali idee siano degne di avere degli eroi, sia pure nelle vesti di un giovane idealista, e quali non abbiano diritto di cittadinanza“, conclude.
“Lunedì il consiglio comunale approverà questa proposta di ordine del giorno, ribadiremo ancora una volta che L’Aquila è una città libera, civile e che va contro ogni forma di odio – afferma Leonardo Scimia, capogruppo FDI al Consiglio comunale. Come noi della maggioranza, anche il centrosinistra avrà la possibilità di dimostrare con i fatti che è democratica e lontana da quel passato che l’ha caratterizzata, in alcuni tratti, per anni. Diversamente, noi e tutta la città prenderemo atto che di democratico hanno ben poco“.