Odg Abruzzo su sciopero giornalisti de Il Centro

05 Marzo 2024 - 17:56:04

Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo esprime
preoccupazione per l’inasprirsi della vertenza in atto al quotidiano Il
Centro, che vede l’intera redazione impegnata in un difficile confronto
con l’azienda sulle prospettive editoriali del giornale.

Il mancato rinnovo dei contratti in scadenza, con giornalisti che hanno
contribuito a mitigare le strutturali carenze di organico; l’assenza di
un credibile piano strategico di rilancio del quotidiano; l’incrinato
rapporto tra corpo redazionale e direzione; l’inspiegabile mancato
ricorso da parte dell’azienda a strumenti di alleggerimento dei costi di
produzione; le denunciate interferenze esterne sull’insopprimibile
diritto dei giornalisti alla loro autonomia, costituiscono tutti motivi
di apprensione e inquietudine che rendono incerto il futuro di uno dei
mezzi di informazione che rappresenta un fondamentale presidio di
democrazia nella nostra regione.

L’inasprirsi della vertenza, per la netta chiusura dell’azienda ad
aprire il tavolo di confronto sui temi riguardanti le prospettive del
giornale, avviene, peraltro, in un periodo elettorale cruciale per il
futuro dell’Abruzzo.

L’assenza del giornale, leader dell’informazione locale regionale, dalle
edicole rappresenta una profonda lacerazione nel processo di formazione
di un’opinione pubblica criticamente consapevole dello svolgersi della
dialettica politica.

Per questo l’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo giudica stonato il
silenzio della politica e delle istituzioni sulla protesta dei
giornalisti del Centro. Tanto più in un contesto in cui ci si
aspetterebbe una presa di posizione chiara o un intervento attivo per
difendere i principi fondamentali quali la libertà di stampa, il diritto
all’informazione e i diritti dei lavoratori. L’Ordine dei Giornalisti
d’Abruzzo non può tollerare segnali di trascuratezza o mancanza di
interesse per le molteplici questioni critiche che riguardano
l’informazione in Abruzzo che, in una qualche misura, si pensa di poter
risolvere con pannicelli caldi ritenendo che le istituzioni debbano far
sentire la loro voce per tutelare i diritti fondamentali
dell’informazione, che riflettono gli interessi della intera comunità
regionale.