17 Giugno 2023 - 10:49:20
di Tommaso Cotellessa
La provincia aquilana sembra ormai sotto assedio, accerchiata da milizie di criminali del web in agguato pronti a sottrarre succosi dati sensibili che divengono un ottimo mezzo per ottenere lauti riscatti dal miglior offerente. Infatti dopo l’Azienda Sanitaria Locale Avezzano Sulmona L’Aquila la nuova vittima degli hacker è stata l’azienda partecipata del comune dell’Aquila Gran Sasso Acqua. Le due vicende però non hanno avuto lo stesso esito, o almeno così sembra.
La notizia dell’avvenuto attacco all’azienda che si occupa della gestione del ciclo idrico locale è stata appresa questa mattina per mezzo della nota pubblicata sul sito dell’azienda, nella quale si legge:
“L’azienda informa che a causa di problemi al collegamento con server remoti il servizio di sportello
subirà un notevole disservizio per l’utenza. Si potrà operare solo su documenti cartacei. Ove non sia urgente si consiglia di rimandare le proprie operazioni. Ci scusiamo per il disagio”.
Secondo le notizie che sono in circolazione, l’attacco hacker è avvenuto per mezzo di una PEC con la quale è stato diffuso un virus che ha intaccato un singolo computer, ma sono ancora in corso tutte le verifiche del caso. L’azienda amministrata dall’avvocato Alessandro Piccinini ha già provveduto ad avvisare il Garante della Privacy, che di certo ha non poco lavoro da sbrigare sulla sua scrivania, inoltre sono in corso le indagini della polizia postale.
L’elemento che più fa riflettere però riguarda un particolare di assoluta rilevanza fornito da Piccinini, il quale ha assicurato che, nonostante l’attacco hacker sia andato in porto, nessun dato sensibile è andato perduto dal momento che l’azienda tiene al sicuro i dati all’interno di un cloud esterno gestito dalla società Engineering.
Sembra dunque che nel 2023 sia possibile tutelarsi da furti informatici, mentre le vicende della ASL1 hanno fatto sorgere non pochi dubbi in merito, ma resta il fatto che pur con le dovute tutele le difese a disposizione dei server locali non sono sufficienti a sventare gli attacchi informatici da cui è bersagliato il territorio aquilano negli ultimi mesi.
Sarà forse l’ora di munirsi del giusto arsenale difensivo in modo tale da far sì che non solo i dati siano salvi ma anche che i servizi non debbano essere interrotti.