23 Marzo 2024 - 17:42:17
di Redazione
Il giovane filmaker aquilano Andrea Piersanti è il vincitore della seconda edizione del contest di Giffoni “Smack Down – Avrei questa idea“. La premiazione è avvenuta martedì 19 marzo scorso, mentre Piersanti si trovava a Londra, dove vive e lavora.
Piersanti, 28 anni, è stato premiato per l’idea di una serie TV dramedy (misto tra dramma e commedia) ambientata proprio all’Aquila nel 2008, un anno prima del terremoto, che incontra il mistero di un giallo deduttivo.
“Tutta la vicenda è ambientata all’Aquila nei mesi precedenti il 6 aprile 2009 in cui vengono scandite le vicissitudini dei personaggi. Non si tratta di una storia del terremoto, ma di un racconto prima di quell’evento, parlando in modo inedito di uno di quei luoghi dove si pensa non possa mai accadere nulla di strano“, spiega Piersanti.
Giffoni Innovation Hub, che fa parte del mondo di cui fa parte anche il Giffoni Film Festival, nasce dal dipartimento d’innovazione del Festival Internazionale di Giffoni dedicato al cinema per ragazzi che raccoglie ogni anno giovani da tutto il mondo.
“Smack Down – Avrei questa idea” è un format che mira a dare voce e spazio ad autori di cinema e metterli in contatto con qualcuno in ascolto alla ricerca di idee originali da produrre.
All’interno di questa iniziativa, il torneo online “Smack Down – Avrei questa idea” prevede in ogni sua edizione una sfida tra otto partecipanti con i rispettivi pitch, ossia dei video di presentazione per delle idee di film o serie TV da produrre.
“Sono anni che con il mio lavoro ho la possibilità e la fortuna di conoscere le storie di tantissime persone, aiutando molte visioni diverse del raccontare la vita a trasformarsi in immagini in movimento su uno schermo. Sono anche anni, però, che nella testa ho una storia più grande che arriva da un incontro con il professor Marcello Gallucci, che a suo tempo mi ha fatto avvicinare a un’idea di suo fratello Massimo. Ora, con la vittoria di Giffoni e in attesa del prossimo confronto, mi piacerebbe poter parlare della mia serie con la Film Commission d’Abruzzo che so aver recentemente individuato anche il proprio Consiglio di amministrazione, per poter instaurare con loro un dialogo intorno a questo progetto e poterglielo presentare“, afferma il giovane filmaker aquilano.
“Un pitch solitamente è materiale che non viene reso fruibile al pubblico, ma esiste solo per gli addetti ai lavori. A maggior ragione ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto questa idea nelle scorse settimane. Il torneo di Giffoni ha avuto inizio il giorno del mio compleanno e durante gli ultimi giorni di votazione L’Aquila è stata eletta Capitale italiana della Cultura per il 2026. Lì per lì ho pensato che si trattasse di due curiose coincidenze, ma come dice anche Indiana Jones: ‘Ho capito che il punto non è tanto a cosa credi, ma con quanta forza ci credi’. Penso che per L’Aquila questa possa essere una grande opportunità dalla quale iniziare a preparare un’offerta di grande attrattiva. Io sono pronto a presentare il mio contributo, per una narrazione che possa uscire dal circostante e abbracciare un raggio molto più ampio con il miglior intento di aggregazioni che solo le storie riescono a creare“, conclude Piersanti.
SINOSSI DELL’IDEA
“L’Aquila, inverno 2008. Nei mesi che precedono un evento destinato a cambiare la vita di tutti, il ritrovamento del corpo di una donna diffonde un’improvvisa vertigine di morte. Così, i moti degli animi di un gruppo di amici si intrecciano a quelli apparentemente innocui della terra, innescando un conto alla rovescia con il destino. Toccherà a Flavia, una ragazza con una complessa gestione della sfera emotiva, scuotere la prolungata normalità che pare regolare da sempre una città senza tormenti.”
La narrazione si serve della classica formula del genere di riferimento, che però verrà via via ampliata da degli elementi metanarrativi che giocano con l’orizzonte d’attesa dello spettatore.
Per questo, lo stile apparentemente semplice che verrà ribaltato in seguito, riflette di fatto la natura degli eventi, ma soprattutto il principale espediente narrativo: il terremoto.
Tutta la vicenda è infatti ambientata all’Aquila nei mesi precedenti il 6 aprile 2009 ed è questo MacGuffin a scandire le vicissitudini dei personaggi, rimanendo sullo sfondo come una sorta di “rumore bianco”.
Infatti, contrariamente ad altre rappresentazioni sull’Aquila o lo stesso argomento, è questo ciò che rende la serie non tanto una storia sul terremoto, ma piuttosto un racconto prima di quell’evento, parlando in modo inedito di uno di quei luoghi dove si pensa non possa mai accadere nulla di strano.
L’irruzione del terremoto nella storia avviene solo alla fine, in modo tale che la portata dell’evento possa funzionare anche da risoluzione al mistero stesso.
Perché un progetto simile? Al minuto 8:35 del film “Ratatouille”, il protagonista Remy è alla ricerca dello zafferano da aggiungere ad una delle sue ricette. Quando finalmente lo trova in cucina, tiene subito a specificare al fratello anche la qualità legata al luogo dal quale proviene: “Zafferano dell’Aquila!”.
Ad 11 anni, mentre guardavo per la prima volta questo film al cinema, mi sembrò incredibile che gli artisti di Pixar potessero davvero conoscere qualcosa del genere, così distante da loro.
Da allora, soprattuto quando sono lontano da casa e mi capita di presentarmi con qualcuno, aggiungo sempre di provenire da quello stesso luogo, piuttosto che limitare L’Aquila al più veloce: “It is a small city near Rome, about an hour by car”.
Dal 2009, però, è più facile che la prima immagine mentale associata alla mia città sia un’altra, ben diversa da quella di Ratatouille o da molte altre degne di menzione.
E spesso questa cosa non mi piace.
L’Aquila è tantissime cose, scegliere i toni con i quali raccontare la sua dimensione intima che segue le vite quasi su un binario parallelo accostato alla realtà è un intento (e per me una necessità) che vuole
rinnovare e costruire un immaginario comune verso una nuova narrazione di ciò che si è.
Andrea Piersanti è un artista italiano che opera nell’industria cinematografica internazionale come autore e visual effects compositor per film e serie TV.
Membro della Visual Effects Society, lavora per i principali studi di effetti visivi come Industrial Light & Magic e Framestore. Negli anni ha preso parte a vari progetti cinematografici e televisivi per Disney, Marvel, Warner Bros, 20th Century Studios, Netflix.
Parallelamente alla sua esperienza professionale, ha conseguito la Laurea in Lettere presso l’Università degli Studi dell’Aquila, discutendo una tesi su cinema e intermedialità. Nei suoi interessi le arti figurative e il rapporto che lega testo e immagine, specialmente nelle pratiche del raccontare storie.
Tra i suoi crediti Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Animali fantastici, Thor: Love and Thunder, Guardiani della Galassia Vol. 3 e altri.