31 Maggio 2024 - 17:28:58
di Martina Colabianchi
Il Tar dell’Aquila ha notificato al Comune dell’Aquila una sentenza con la quale ordina all’amministrazione di fare esecuzione della precedente sentenza del 2023, con cui di fatto il Tribunale aveva giudicato illegittima la nomina di un comandante della Polizia Municipale che non abbia il titolo per farlo. Il Comune ha tempo 30 giorni, decorsi i quali sarà il prefetto, nominato commissario ad acta, a provvedere agli adempimenti sostitutivi necessari alla nomina di un comandante del corpo.
È quanto comunicato da Stefano Palumbo, presidente della commissione Garanzia e Controllo che più volte si è riunita sul tema del conferimento dell’incarico di comandante della Polizia Municipale “con la speranza di far comprendere all’amministrazione comunale che l’incarico ad interim affidato dal sindaco Biondi a ben due dirigenti comunali fosse illegittimo. Tentativi purtroppo andati a vuoto, tanto da essere costretti a chiamare in causa anche l’ANAC“.
La nomina di un dipendente non appartenente al corpo, preposto alla guida di altro settore, cumula infatti i poteri amministrativi attivi violando, quindi, i dettami della legge regionale del 2013. Tutto era cominciato quando il Consiglio di Stato, confermando la sentenza del Tar, aveva dichiarato illegittima la nomina di Domenico De Nardis. Al suo posto, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi aveva nominato Tiziano Amorosi a capo della Municipale, nomina, quest’ultima, giudicata allo stesso modo dal Tar illegittima a dicembre del 2023.
“L’arroganza del potere, d’altra parte, genera mostri“, questo il commento del dem Palumbo, che continua:
“L’assessore Cucchiarella, nel corso dell’ultima di queste sedute, ha chiesto incredibilmente ai commissari di “pazientare ancora un po’” nonostante la vicenda andasse avanti da circa 5 anni. Ebbene, la pazienza l’ha persa il Tar”. Che brutta figura quella collezionata dal sindaco Biondi, l’ennesima, strigliato dal TAR per grave inadempimento della legge regionale e di ben tre sentenze di cui due del tribunale amministrativo e una del Consiglio di Stato”.
“A questo punto però, coerentemente con quanto avvenuto finora, sarebbe corretto che il Comune dell’Aquila disattendesse anche l’ultimatum del Tar, organo che evidentemente non riconosce, e lasciasse l’incombenza della nomina del nuovo comandante al Prefetto che, siamo sicuri, farà meglio di un’amministrazione che si ritiene al di sopra della legge“, conclude Palumbo.