08 Giugno 2024 - 10:59:48

di Martina Colabianchi

Sit-in dei parenti delle vittime dell’hotel Rigopiano questa mattina davanti al Tribunale dell’Aquila.

La richiesta dei manifestanti al Procuratore generale dell’Aquila è che si faccia ricorso in Cassazione. La volontà di ricorrere era stata già esplicitata, dagli stessi parenti delle 29 persone travolte da una valanga il 18 gennaio del 2017, al termine del processo di secondo grado a carico di 28 imputati e che aveva portato, lo scorso 14 febbraio, ad otto condanne e ventidue assoluzioni.

Le motivazioni della sentenza erano state depositate lo scorso 4 maggio, qualche giorno in anticipo rispetto a quello assegnato per poter dare ulteriore tempo alle parti per studiare la sentenza per, eventualmente, impugnarla entro i 45 giorni di tempo previsti dalla legge per il ricorso in Cassazione.

Il verdetto della Corte d’Appello dell’Aquila aveva confermato le condanne di primo grado per il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, il dirigente della Provincia Mauro Di Blasio, il tecnico Giuseppe Gatto, e l’ex gestore del resort Bruno Di Tommaso. A queste condanne, in secondo grado si sono aggiunte quelle all’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, assolto invece in primo grado, Leonardo Bianco, ex capo di gabinetto della Prefettura ed Enrico Colangeli, tecnico comunale di Farindola.

Una sentenza che, però, non aveva soddisfatto i parenti delle vittime in quanto i presunti maggiori responsabili della tragedia sarebbero rimasti impuniti, tra cui membri apicali della Regione e della Provincia. Da qui, la richiesta di ricorrere in Cassazione e il proseguo di una battaglia che, da sette anni e mezzo ormai, persegue l’obiettivo della verità e della giustizia per le tante vite trascinate via per sempre.

Sono sette anni e mezzo che cerchiamo giustizia e a noi sembra strano che proprio da parte della giustizia si rinunci all’ultimo step, che sarebbe la Cassazione“, spiega uno dei presenti e membro del comitato dei familiari delle vittime di Rigopiano.

Vorremmo avere la possibilità di avere un incontro con il Procuratore perché ci aiuti ad approdare allo step della Cassazione. Io credo che, come ho sentito anche da parte degli avvocati di parte civile, si stia cercando di alleggerire la posizione della Regione affinché poi non abbia problemi nel processo civile. Alleggerendo la posizione della Regione e della Prefettura, – conclude – è chiaro che nel processo civile avremmo difficoltà“.