20 Agosto 2024 - 08:56:06

di Redazione

“Devo ammettere che, leggendo le dichiarazioni dell’On. Nazario Pagano contrario alla caccia di selezione dei cervi, le ho attribuite al cocente sole agostano e non già alla totale ignoranza dell’iter procedurale che ha portato la Giunta regionale ad assumere, dopo ben tre anni di studi e consultazioni, questa decisione“.

Sono le dichiarazioni di Fabrizio Lobene presidente regionale di Confagricoltura, in replica a Pagano che si è detto contrario  al calendario venatorio regionale stagione 2024-2025 per il prelievo in forma selettiva del cervo. “E’ ora di finirla con le grida di dolore lanciate dal WWF Abruzzo ed esponenti politici del PD e 5 Stelle, in cerca del loro quarto d’ora di notorietà sulla decisione della Regione Abruzzo. Questa volta si deve andare fino in fondo perché abbiamo perso troppo tempo andando dietro alle paturnie di questi sacerdoti dell’ambientalismo metropolitano che bloccano ogni iniziativa di buon senso ed in linea con leggi e regolamenti, in barba e in danno dei cittadini danneggiati dagli incidenti stradali, degli agricoltori costretti ad abbandonare la loro attività in vaste aree interne e dei bilanci regionali – aggiunge – Il prelievo venatorio controllato è praticato in molte regioni italiane, anche all’interno delle aree protette”.

Non si arrestano le polemiche in relazione alla decisione della Giunta regionale di prelievo venatorio controllato dei cervi, contro la quale è stata aperta anche una raccolta petizione su change.org che ha già raccolto oltre 21 mila firme.

Confagricoltura L’Aquila ricorda che il 30 aprile 2022, organizzato dal Parco Naturale Sirente Velino, si tenne, a Fagnano un convegno con i principali esperti italiani del settore sulla gestione del cervo nei parchi e nelle aree rurali.

“In quella occasione il dott. Luca Pedrotti, che si occupa della ricerca scientifica e dei monitoraggi faunistici nel Parco Nazionale dello Stelvio, illustrò le problematiche della proliferazione incontrollata dei cervi ed il percorso, fatto da quel parco, per affrontare il fenomeno e introdurre le azioni necessarie, compreso il prelievo venatorio, per ridurre i danni causati dall’animale”.

“Le azioni introdotte dall’Assessore Emanuele Imprudente ed approvate dalla Giunta regionale vanno nella giusta direzione e trovano la nostra condivisione. Le norme ci sono, abbiamo finalmente il piano faunistico venatorio, i risultati degli studi ed il Parere dell’ISPRA che ha stabilito il numero di cervi da abbattere  e le zone dove occorre riportare la fauna selvatica verso una densità sostenibile e coerente con la presenza delle attività umane – precisa Lobene – Le direttive dell’ISPRA non possono essere prese per buono solo quando fa comodo. Il WWF e gli altri ambientalisti hanno molto da farsi perdonare per la decimazione che stanno subendo gli Orsi, non a caso in questi giorni  passati in secondo piano, dopo il Cervo, come simbolo dell’Abruzzo”.

“Confagricoltura che pur collabora con il PNAML ricorda che figure di spicco dell’ambientalismo illuminato e concreto bocciano, su tutta la linea, la condotta fallimentare della gestione dell’Orso avallata da pseudo scienziati che non sono in grado di dare risposte alternative ed efficaci. Tornando al cervo le proposte si limitano alle solite recinzioni, alla creazione di corridoi faunistici disconoscendo l’orografia delle nostre montagne, le cui strade godono di centinaia di gallerie e viadotti. Diciamo basta a queste distorsioni democratiche dove un manipolo di cittadini con saccente sicumera e con l’occupazione di tutti gli spazi della comunicazione, vogliono avere la meglio su milioni di persone che non hanno le loro stesse idee”, conclude.

Sulla questione interviene anche Cia Abruzzo, sottolineando l’importanza di ristabilire un equilibrio sostenibile tra le attività agricole e la conservazione dell’ambiente.

“Comprendiamo l’urgenza di adottare misure che garantiscano la tutela delle colture agricole, spesso messe a rischio dalla crescente popolazione di cervi e altri ungulati”, dichiara il presidente della Confederazione, Nicola Sichetti, “È fondamentale trovare un bilanciamento tra la necessità di proteggere il lavoro dei nostri agricoltori e quella di preservare la fauna selvatica. Tuttavia, non entriamo nel merito dei metodi utilizzati nel provvedimento, ma ribadiamo la nostra priorità di mantenere un equilibrio sostenibile tra
agricoltura e ambiente.”

“Restiamo a disposizione per collaborare con le autorità competenti al fine di individuare
soluzioni che siano al tempo stesso efficaci e rispettose dell’ecosistema regionale”,

conclude Sichetti.