05 Settembre 2024 - 20:53:52
di Martina Colabianchi
Mario Quaglieri andrà direttamente a processo dove dovrà difendersi dall’accusa di peculato.
Non passerà dunque dall’udienza preliminare l’assessore al Bilancio della Regione Abruzzo, esponente FdI e recordman di preferenze con quasi 12mila voti alle elezioni regionale dello scorso 10 marzo. Il pubblico ministero della procura della Repubblica dell’Aquila Marco Maria Cellini ha, infatti, chiesto ed ottenuto dal gup del Tribunale del capoluogo, Marco Billi, il giudizio immediato nei confronti del componente dell’esecutivo guidato da Marco Marsilio. Questo, in sostanza, significa che le prove a disposizione sono ritenute attendibili dal gup.
Quaglieri era finito sotto indagine per l’utilizzo, dal 2013 al 2024, di una sim telefonica intestata e pagata per un totale di 6.621,65 euro dal Comune di Trasacco, amministrazione della quale Quaglieri è stato sindaco dal 2012 al 2018 e poi consigliere fino al maggio del 2019, quando è stato eletto per la prima volta consigliere regionale. Il gup ha fissato la udienza collegiale il prossimo 10 dicembre 2024.
Insieme a Quaglieri sono finiti sotto processo anche il sindaco di Trasacco, Cesidio Lobene, fedelissimo dell’assessore regionale, e il funzionario comunale Riccardo Tomassetti: per entrambi l’ipotesi di reato è di falso ideologico e depistaggio per avere, una volta scattata la inchiesta, con un blitz di carabinieri e guardia di finanza scattato il 19 giugno scorso con perquisizioni e sequestri, tentato di fare atti per “coprire” i rilievi contestati dalla procura. Con il rinvio a giudizio immediato, viene respinta anche la istanza presentata dai rispettivi collegi difensivi di incompetenza territoriale.
Questo è in realtà il secondo filone d’inchiesta che ha coinvolto l’assessore regionale. Il primo è legato ad un presunto conflitto di interessi tra le due professioni di medico e amministratore portate avanti contestualmente fin dal 2019. L’assessore e medico è indagato per falso e abuso d’ufficio, insieme a lui è finita sotto inchiesta, per il solo abuso d’ufficio, l’imprenditrice Lucia Di Lorenzo, proprietaria della clinica privata Di Lorenzo di Avezzano nella quale il politico lavora da anni con un contratto a prestazione.
In merito all’accusa di peculato, secondo il pm, Quaglieri in qualità di sindaco e rappresentate pro tempore del comune di Trasacco, il 29 ottobre del 2013, senza autorizzazione, ha volturato l’utenza della sua SIM personale intestandola all’amministrazione e trattenendola fino al 28 giugno 2024 periodo nel quale, scrive la Procura, “si appropriava di 6.621,65 euro“, somma corrisposta dall’ente locale.
Quaglieri, negli interrogatori, si è difeso asserendo di avere compensato la somma con la liquidazione mai percepita per il periodo in cui è stato amministratore. Ma, sostiene il pm Cellini, “con tale condotta appropriativa Quaglieri effettuava un atto di autotutela nei confronti della Pubblica amministrazione in un caso non previsto dalla legge al fine di esercitare un asserito diritto di credito di matrice privatistica di euro 6.275, montante della indennità di fine mandato per gli anni 2012-217, da porre in compensazione con il credito maturato nei suoi confronti dall’ente locale per il pagamento dell’utilizzo del telefono in suo uso dal 2013 al 2024, dell’ammontare di euro 6.621,65, somma peraltro superiore a quella di cui è asseritamente titolare“.