23 Settembre 2024 - 13:05:54

di Redazione

La municipalità aquilana ha reso omaggio questa mattina alla memoria dei Nove Martiri aquilani, in occasione dell’81esimo anniversario dell’eccidio nazifascista proprio agli esordi della lotta partigiana.

Alle 8:30, sul sacrario del cimitero monumentale, è stata deposta una corona di alloro sul sagrato di sepoltura che perpetua la memoria dei Nove Martiri Aquilani.

Subito dopo, nel piazzale dell’I.I.S. “Amedeo di Savoia Duca d’Aosta”, alla presenza delle autorità civili, militari e scolastiche, è stata deposta ai piedi del cippo commemorativo, una corona donata dall’Istituto abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea, nel ricordo in particolare di Fernando Della Torre, studente ebreo che aveva frequentato il Regio Istituto Industriale. 

Tramandare la memoria ai più giovani è un’esigenza fondamentale perché questi nove ragazzi sono la meglio gioventù che ha avuto la città dell’Aquila – così Fulvio Angelini, coordinatore regionale dell’Associazione Nazionale Partigiani -. Sono la nascita dell’Aquila democratica dopo la tragedia della guerra e dell’occupazione. Questi ragazzi non solo furono eroici nel combattere, nel sacrificarsi perché furono catturati, costretti a scavarsi la fossa e fucilati. Il loro eroismo sta nel fatto che prima ancora del sacrificio, scelsero, seppero scegliere la parte giusta in cui stare. Questo dovrebbe insegnare, e spero lo faccia, a noi e ai giovani di oggi a stare sempre dalla parte giusta contro ogni ingiustizia, intolleranza e contro ogni guerra. Quel coraggio deve essere tramandato e deve essere il comportamento di tutti i giorni“.

Le iniziative sono poi proseguite alla caserma Pasquali Campomizzi, dove è stata deposta una corona di fronte al cippo commemorativo dei “Nove Martiri Aquilani”, situato nel luogo dove i giovinetti furono fucilati dal contingente tedesco.

La commemorazione si è spostata alle 11 in Piazza Nove Martiri, dove è stata deposta una corona di alloro e alle 12, infine, alla Madonna Fore è stato deposto un cuscino al cippo commemorativo posto all’inizio del Sentiero dei Nove Martiri.

Di seguito pubblichiamo il testo trascritto dall’Anpi L’Aquila per l’occasione:

L’esempio dei Nove Martiri: il coraggio di scegliere sempre la parte giusta dove stare

Essere giovani non è facile. Non bisogna credere a narrazioni smielate e retoriche.

Essere giovani conferisce responsabilità enormi, vuol dire essere custodi del futuro, vuol dire scegliere come andranno le cose in futuro, significa diventare uomini e donne consapevoli, coscienti, responsabili. Essere giovani vuol dire battersi, farsi valere, contrastare, smontare e costruire, migliorare il presente.

Per essere giovani ci vuole coraggio, e questo compito è entusiasmante per coloro che hanno il cuore ardente di un desiderio, che credono in un sogno.

Oggi ricordiamo Nove Giovinetti che hanno avuto il coraggio di scegliere una parte, di dare la vita per il loro sogno di libertà, di pace e di giustizia.

Era il 1943: dopo l’armistizio dell’8 settembre i tedeschi diventano occupanti e scatenano una dura repressione chiunque osi resistere. Allora nasce il movimento partigiano: uomini e donne, per lo più giovani, che non accettano la dittatura nazifascista e decidono di lottare per la libertà.

Anche L’Aquila un gruppo di ragazzi si organizza contro le truppe naziste. Non erano soldati professionisti, ma ragazzi con il sogno di vivere in un’Italia libera.

Il 23 settembre del 1943, catturati a Collebrincioni dopo uno scontro a fuoco, furono condotti alla caserma Pasquali, costretti a scavarsi la fossa e fucilati.

Questi nove giovani, quei Nove Martiri, giovani lo saranno per sempre. E ancora adesso ci parlano invitandoci a ricordarli, onorarli ed imitarli.

Perché il loro sacrificio non richiede mausolei o commemorazioni sterili, ma ci impone di averli ad esempio: questo tempo turbolento – fra le grida di guerra, le esplosioni delle bombe, il riecheggiare delle ingiustizie e intentativi di revanscismo, la criminalizzazione delle manifestazioni – è il tempo dei giovani. Del contrasto, del desiderio di smontare, resistere e ricostruire.

È per questo che bisogna scendere in pazza per la pace, per il clima, per i diritti dei più deboli, per ogni ideale che vive nei nostri cuori perché questo tempo ha bisogno di giovani disposti a giocarsi tutto per ciò che di più prezioso esiste: i propri ideali.

Loro hanno difeso la nostra libertà, abbattuto la frenesia omicida e distruttiva del fascismo, costruito la nostra democrazia: ora siamo noi a dover scegliere.

81 anni fa, i Nove Martiri scelsero di morire per la nostra libertà, altri scelsero di stare dalla parte della dittatura nazifascista, altri restarono indifferenti.

La domanda che oggi questi nove ragazzi ci fanno è una sola: noi da che parte vogliamo stare?