23 Ottobre 2024 - 16:52:26
di Martina Colabianchi
Utilizzare strumenti alternativi al licenziamento collettivo ed individuale, adottando quindi soluzioni utili al mantenimento dei livelli occupazionali e salariali, quali il ricorso agli ammortizzatori sociali e al Fondo Interprofessionale.
Questo l’invito fatto all’azienda Dante Labs dall’assessore al Lavoro e alle Attività produttive Tiziana Magnacca nel corso del tavolo di confronto istituzionale richiesto dalla Cgil della Provincia dell’Aquila dopo l’alta adesione da parte dei lavoratori e delle lavoratrici allo sciopero dello scorso 8 ottobre.
Sul tavolo, il sindacato ha insistito per la revoca della procedura di licenziamento collettivo avviata dalla società, la revoca di una serie di ulteriori licenziamenti individuali e per il pagamento delle retribuzioni arretrate ai lavoratori e alle lavoratrici, che da circa tre mesi sono senza stipendio.
Al contempo, il sindacato ha invitato a ricercare valide e concrete alternative per la salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali, della professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici e, per l’effetto, dell’intero territorio aquilano.
Il sindacato, oltre a chiedere il ricorso agli ammortizzatori sociali, ha invitato all’elaborazione e alla condivisione, da parte della società, di un piano industriale di rilancio dell’attività d’impresa. Ciò anche in considerazione del fatto che Dante Labs, per il 17% circa, è di proprietà della Fi.R.A. S.p.A. Unipersonale, e cioè della società in house della Regione Abruzzo, a totale capitale pubblico, che rappresenta lo strumento di attuazione della programmazione economica regionale e che concorre allo sviluppo e al riequilibrio socio-economico e territoriale dell’Abruzzo, per il raggiungimento della piena occupazione sul territorio e per la valorizzazione di tutte le risorse imprenditoriali regionali.
Positiva quindi la risposta dell’assessorato, che ha anche ricordato che la Regione Abruzzo, tramite avviso pubblico, ha recentemente messo a disposizione delle aziende il Fondo Interprofessionale per incrementare, in una situazione di crisi, l’accesso a percorsi formativi ad hoc del personale in forza con la riduzione e/o l’azzeramento dei costi aziendali, favorendo il mantenimento e la qualificazione delle competenze dei lavoratori e delle lavoratrici nei periodi di calo e/o di riduzione dell’attività d’impresa, a beneficio, in prospettiva, della crescita e della competitività delle stesse aziende e, quindi, del sistema Paese.
Le istituzioni hanno, infine, raccomandato all’azienda, con il fine di scongiurare la desertificazione delle aree interne, di ricorrere al licenziamento solo ed esclusivamente come extrema ratio, su base consensuale e non oppositiva.
Meno positiva la risposta dell’azienda che, di contro, non ha fornito alcun riscontro immediato rispetto a quanto richiesto, esposto ed evidenziato dalla Cgil prima, e dall’Assessorato poi, al tavolo istituzionale, rinviando ad altri tavoli in sede sindacale tutte le eventuali valutazioni del caso.
“Rimaniamo, pertanto, in attesa di una presa di posizione concreta e valida da parte dell’azienda, – scrivono Francesco Marrelli, Cgil L’Aquila, e Andrea Frasca e Alessandra Marchionni di Filcams Cgil – che miri al mantenimento e alla salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali per i lavoratori e le lavoratrici di DANTE LABS, che, ribadiamo, costituiscono un capitale umano e professionale che ha contribuito, nel tempo, a valorizzare e a diffondere l’idea dell’Aquila come “Città della Conoscenza”. Lavoratori e lavoratrici che, nonostante abbiano sempre creduto nel progetto DANTE LABS e nell’effetto positivo di questa realtà imprenditoriale sul territorio, incolpevolmente vivono, ad oggi, insieme alle loro famiglie, un grave disagio, pur avendo continuato a lavorare garantendo la continuità aziendale e che, pertanto, devono essere tutelati con tutti gli strumenti a disposizione“.
“Non è più tempo dei rinvii. Chiediamo risposte concrete da parte di DANTE LABS a garanzia del diritto al lavoro e al salario dei lavoratori e delle lavoratrici“, concludono.