28 Ottobre 2024 - 09:28:59
di Redazione
“Su proposta della Giunta, il Consiglio comunale è chiamato ad acquistare un vecchio immobile privato, la ex sede degli uffici del catasto in via Filomusi Guelfi, a poche centinaia di metri dall’autoparco con un costo stimato di oltre 5 milioni di euro, sebbene si disponga di proprietà pubbliche rilevanti. Il Consiglio comunale è chiamato ad una decisione assurda e grave dal punto di vista amministrativo e contabile”.
La consigliera comunale Stefania Pezzopane torna a denunciare, dopo la conferenza stampa dello scorso 10 ottobre, la questione dei fitti passivi del Comune per le sedi comunali di oltre 1 milione di euro, nonostante la disponibilità di 35 milioni per la sede unica, “ma il Comune preferisce acquistare immobili da privati”.
Attualmente gli uffici ed il relativo personale sono distribuiti in 9 sedi comunali: Palazzo Margherita, quale sede istituzionale; Palazzo Fibbioni; via Avezzano (uffici per la ricostruzione e quelli per la pianificazione territoriale e l’edilizia); via Scarfoglio (uffici della Polizia Municipale); via Roma (uffici dell’anagrafe e stato civile); via XXV Aprile (uffici dell’ambiente, progetto case, usi civici); via Aldo Moro (uffici del sociale); via Ulisse Nurzia (uffici del Ricostruzione Pubblica); villa Gioia (uffici finanziari e dei tributi).
“La passata amministrazione di centrosinistra aveva lavorato al progetto di una moderna sede unica comunale contrattando con i nostri governi (delibera CIPE 135/2012 ) una cifra di ben 35 milioni da utilizzare nell’area comunale dell’autoparco che, nel tempo, ha cambiato destinazione da artigianale a commerciale, residenziale e per i servizi. Era prevista la realizzazione di un grande parcheggio multipiano nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo. Previsto un asilo nido e diversi servizi per i dipendenti. In quella visione, a Palazzo Margherita sarebbero rimasti gli uffici istituzionali (Consiglio, Sindaco, Giunta, Gruppi consiliari) e gli uffici della cultura”, afferma la Pezzopane.
“Dal 2013 al 2015, si svolsero i passaggi necessari ed il 31/5/2017, a poche settimane dalle elezioni comunali, venne consegnato il documento che l’amministrazione aveva commissionato all’Università dell’Aquila – Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale, condotto da una equipe di esperti del settore coordinati dal Prof. Ing. Maurizio Leopardi, consistente nello studio di fattibilità idrologico-idraulico, al fine della mitigazione del rischio idraulico indotto dal fosso di San Giuliano, sull’area individuata. Sono passati 7 anni e mezzo e pur avendo 35 milioni in cassa sin dall’insediamento, Biondi e la giunta non hanno fatto nulla. Si pagano con immensa superficialità a privati i costi per gli affitti pari ad 1 milione di euro l’anno”, sottolinea.
“Rispondendo ad una interrogazione a mia prima firma con tutte le opposizioni unite (12/2022) il vicesindaco Raffaele Daniele illustrò un confuso progetto di utilizzo di sedi comunali con uno spacchettamento in due lotti: il primo, per circa 13 milioni euro, per realizzare la nuova sede dell’autoparco dov’era, per gli uffici della Protezione Civile e della Polizia municipale, gli unici servizi che, paradossalmente, sono già collocati in sedi di proprietà comunale. Gli altri settori, invece, continuano ad avere sede in uffici privati, eccetto le funzioni istituzionali tornate a Palazzo Margherita, con una collocazione disorganica e inefficiente. Per la futura collocazione di questi settori, è buio pesto. Sarebbero oggetto del così detto secondo lotto di lavori, per un importo previsto di circa 21 milioni di euro, che però non sono stati ancora definiti”, precisa ancora la Pezzopane.
“Sempre il vicesindaco illustrò anche di una nuova opzione per una “sede diffusa” in centro storico: oltre a Palazzo Margherita e palazzo Fibbioni, la ex scuola De Amicis a San Bernardino, l’ex Regio Liceo a Santa Maria di Farfa e il Palazzo ex Littorio in via Sassa. Ovviamente ipotesi buttata lì senza alcun piano della mobilità, e tantomeno un adeguato piano parcheggi – prosegue – Erano due gli step presentati in Consiglio con una certa sicumera: entro il 2021, alcuni uffici sarebbero stati trasferiti alla ex De Amicis, con la rifunzionalizzazione di Palazzo Margherita e Palazzo Fibbioni; entro il 2025, invece, si sarebbe proceduto al trasferimento degli altri uffici all’ex Regio Liceo e al Palazzo ex Littorio. Ovviamente non si è realizzato nulla di quanto detto e presentato, tranne Palazzo Margherita in cui ci sono peraltro stati i ritardi conseguenti allo stralcio della Torre civica voluto dalla giunta Biondi. La vera assurdità è che dopo aver annunciato una sede diffusa in centro storico con immobili comunali, si va in direzione opposta: su proposta della giunta, il consiglio comunale è chiamato ad acquistare un vecchio immobile privato, la ex sede degli uffici del catasto in via Filomusi Guelfi, a poche centinaia di metri dall’autoparco con un costo stimato di oltre 5 milioni di euro, sebbene si disponga di proprietà pubbliche rilevanti. Un immobile che non ha mercato ed acquistato senza nemmeno una vera trattativa economica come si desume dalle carte. Una decisione molto grave”.
“Fallita l’idea di realizzare una moderna sede unica alle porte del centro storico in area strategica, fallita l’idea di realizzare una sede diffusa in centro storico. Fallito l’investimento di 35 milioni da anni fermi nelle casse comunali. Fallito l’obiettivo di recuperare 1 milione di euro delle tasse di cittadine e cittadini per pagare invece fitti passivi a privati – conclude – Fallita la possibilità per le lavoratrici e i lavoratori del Comune di avere una sede efficiente e moderna con parcheggi, mensa ed asilo nido. Ma si aggiunge il tradimento verso il centro storico, che meriterebbe un progetto di riqualificazione urbanistica di ampio respiro e dove, al contrario, non solo non si vogliono ricostruire le scuole ma non si riportano neanche gli uffici che pure erano stati promessi. È stata tradita anche la promessa di una grande operazione di rigenerazione urbana, se è vero che 35 milioni, stanziati per un progetto strategico, restano congelati e con la speranza di usarli come tesoretto per tappare i buchi di questa amministrazione. In consiglio comunale faremo sentire la nostra voce come già, con le opposizioni tutte unite, abbiamo fatto in prima commissione opponendoci a tale grave decisione”.