31 Ottobre 2024 - 11:27:42

di Tommaso Cotellessa

Cresce la tensione nello stabilimento Lfoundry di Avezzano, dove è stata comunicata l’intenzione di ridurre il personale tramite il “taglio” di cento lavoratori somministrati a partire da gennaio 2025. La notizia ha generato forte apprensione tra i dipendenti e nel tessuto sociale del territorio marsicano, colpito da una situazione economica già compromessa.

I lavoratori, alcuni dei quali impiegati in Lfoundry con contratti flessibili da quasi vent’anni, rischiano di trovarsi privi di prospettive lavorative in un contesto già fragile, con scarse opportunità di ricollocazione a causa delle crisi settoriali, in particolare quella dell’automotive, che minaccia di aggravare ulteriormente la situazione.

In risposta a questo provvedimento, le sigle sindacali FIM-FIOM-UILM hanno proclamato uno sciopero e hanno annunciato l’inizio di un presidio permanente. Le segreterie territoriali di NIDIL L’Aquila, FELSA CISL Abruzzo Molise e UILTEMP Abruzzo si sono unite all’appello, esprimendo preoccupazione e sdegno per una scelta ritenuta “ingiusta e irrispettosa verso i lavoratori”. “Non possiamo restare inerti di fronte a questa ingiustizia,” hanno dichiarato i sindacati, invocando un intervento rapido e concreto delle istituzioni per salvaguardare i posti di lavoro e garantire un trattamento dignitoso a questi dipendenti.

Le sigle hanno inoltre evidenziato quanto le ricadute di questa decisione non si limitano ai cento lavoratori direttamente coinvolti, ma si estendono a tutto il territorio marsicano. La perdita di occupazione in un’area già penalizzata avrà un impatto negativo anche sull’economia locale, aumentando il numero delle famiglie che vedranno ridotte le proprie entrate e peggiorando la qualità della vita della comunità.

I rappresentanti sindacali auspicano perciò che le istituzioni, regionali e nazionali, intervengano con misure concrete per evitare che la decisione prenda corpo, invitando Lfoundry a rivedere la scelta di riduzione del personale e a considerare il valore e l’esperienza che i lavoratori somministrati hanno portato in azienda. Il rischio, infatti, è che la mancata tutela di questi dipendenti comprometta non solo il loro futuro ma anche quello dell’intero indotto economico locale.

Nei prossimi giorni, le segreterie sindacali valuteranno ulteriori azioni per sensibilizzare l’opinione pubblica e ottenere l’attenzione necessaria alla tutela dei lavoratori somministrati.