21 Novembre 2024 - 16:25:17
di Martina Colabianchi
“Sospendere i provvedimenti illustrati dalla direzione aziendale il 29 ottobre, a partire dal licenziamento dei 134 somministrati, dei demansionamenti e della modifica delle buste paga dei diretti“.
È la richiesta arrivata oggi in Regione dalle organizzazioni sindacali nel corso del vertice che si è tenuto alla presenza dell’assessore regionale al lavoro, Tiziana Magnacca. L’azienda per il momento non arretra, ma ha deciso di accordare un nuovo incontro con la delegazione sindacale per il prossimo 25 novembre.
Il vertice regionale è stato quindi aggiornato al 3 dicembre.
La convocazione formale del tavolo regionale aveva confermato la volontà di portare il tema in discussione in Regione “quale luogo naturale per il confronto al fine di individuare soluzioni che mettano d’accordo sindacati e parte datoriale”, aveva sottolineato l’assessore Magnacca. Ne è seguito però, per ora, un altro nulla di fatto che ha replicato l’esito del Consiglio comunale straordinario voluto dal sindaco Giovanni Di Pangrazio, in cui si erano confrontati azienda e sindacati.
A rappresentare il Comune di Avezzano al tavolo regionale, l’assessore Alessandro Pierleoni, che ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione comunale nel tutelare i lavoratori:
“Ribadisco la posizione espressa con determinazione e all’unanimità nell’ordine del giorno del consiglio straordinario. È necessario uno sforzo congiunto per uscire da questa fase di stallo. Non possiamo permetterci di perdere 134 posti di lavoro: le conseguenze sarebbero gravissime per le famiglie e per il nostro territorio”.
“Resta inteso il permanere dello stato di agitazione“, hanno annunciato intanto le organizzazioni sindacali.
Nelle scorse settimane gli operai della fabbrica marsicana avevano incrociato le braccia per nove giorni di fila. In dieci anni l’azienda, specializzata nella produzione di memorie volatili e sensori d’immagini, ha perso 400 posti di lavoro.
Presente all’incontro di stamane anche il senatore del Partito Democratico Michele Fina, impegnato nel seguire gli sviluppi della vicenda. Queste le sue dichiarazioni:
“Prendiamo atto che dal tavolo riunito presso l’Assessorato alle attività produttive della Regione non emerge alcuna novità. L’azienda ha ribadito la sua posizione e confermato i licenziamenti, nonostante una generica volontà di proseguire con il dialogo. Ovviamente è un risultato insufficiente che lascia lavoratrici e lavoratori in balia degli eventi. Non possiamo consentirlo e ribadiamo ogni nostra richiesta già più volte espressa nei giorni scorsi: blocco dei licenziamenti, immediata convocazione da parte del Governo del Presidente del Cda Nabeel Gareeb, apertura urgente del tavolo di crisi. A questo dovrebbe aggiungersi una più netta linea di politiche industriali da parte del Governo in favore del settore strategico dei semiconduttori nonché a favore di misure agevolative per le imprese energivore in grado di abbattere i gravi costi energetici. Proprio in questi giorni è in discussione al Senato il DL Ambiente che tratta questa tematica anche attraverso alcuni emendamenti a mia firma per misure di sostegno e agevolazione. Faccio appello a tutti i colleghi parlamentari di centrodestra di unirsi alla nostra voce per ottenere immediati e risolutivi interventi. Anche rispetto alle richieste che l’azienda ha ribadito per la liquidazione di un finanziamento ministeriale di cui è beneficiaria ma tutt’ora sospeso e che la Sottosegretaria Bergamotto si era impegnata a sbloccare già nei mesi scorsi. Dobbiamo essere vicini ai lavoratori e crederci tutti, in modo unitario, a partire da chi oggi governa il Paese”.
Anche la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Abruzzo, Erika Alessandrini, presente al tavolo, e il consigliere Francesco Taglieri esprimono profonda preoccupazione per l’attuale situazione e manifestano piena solidarietà ai 134 lavoratori somministrati e alle loro famiglie, che stando a quanto confermato oggi dall’azienda, dal primo di gennaio 2025 resteranno senza lavoro.
“È importante che l’attuale proprietà di LFoundry faccia chiarezza sul futuro dello stabilimento di Avezzano – afferma Alessandrini -.Gli imminenti licenziamenti dei lavoratori somministrati sono un campanello d’allarme anche per i restanti circa 1.300 dipendenti e l’unanime richiesta di sospenderli è un atto di giustizia che non può essere ignorato” “È evidente che la crisi LFoundry non può essere circoscritta ad un problema locale marsicano” continuano i Consiglieri regionali Alessandrini e Taglieri, “Il Movimento 5 Stelle ha già chiesto con la Senatrice Gabriella Di Girolamo, in occasione del consiglio comunale straordinario di Avezzano dello scorso 13 novembre, che il Governo intervenisse attraverso il Ministero del Made in Italy su una crisi che coinvolge lavoratori e lavoratrici che provengono anche da altre regioni, come il Lazio o la Campania“.
“Allo stesso modo, chiediamo che la Regione Abruzzo svolga il suo ruolo istituzionale mettendo in campo tutte le attività che le sono consentite dalla legge, per scongiurare una crisi occupazionale e lavorativa che impatterebbe in maniera gravissima sulla seconda realtà industriale dell’Abruzzo in termini occupazionali. È una prospettiva che non possiamo assolutamente permetterci mentre tutto il tessuto industriale regionale, da Stellantis a LFoundry fino alla Magneti Marelli è a rischio di perdita di posti di lavoro“.
“L’obiettivo delle istituzioni regionali e nazionali deve essere garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e delle condizioni contrattuali dei dipendenti, affinché possano continuare a lavorare con dignità e serenità“, conclude la consigliera Alessandrini.