26 Novembre 2024 - 19:25:19

di Tommaso Cotellessa

L’Abruzzo dimostra un dinamismo positivo nel mercato del lavoro, ma restano criticità significative sul fronte economico e imprenditoriale. È quanto emerge dal rapporto Economia e Società del Centro studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia (Cresa), giunto alla sua quindicesima edizione.

Secondo i dati del rapporto, nel 2023 il PIL regionale ha registrato un incremento dello 0,9%, in linea con la media nazionale e leggermente superiore al Meridione (+0,7%) secondo le stime di Banca d’Italia. Tuttavia, le prospettive per il 2024 e il 2025 sono meno incoraggianti: le previsioni Svimez indicano una crescita inferiore alla media del Sud Italia, con risultati migliori solo rispetto a Molise, Calabria e Basilicata.

Il mercato del lavoro abruzzese, invece, presenta segnali di ripresa più che positivi. Nel 2023, le forze di lavoro sono aumentate di 13.000 unità, con una crescita maggiore tra le donne (+8.000 contro i +6.000 degli uomini). L’occupazione complessiva è cresciuta di 19.000 unità, trainata esclusivamente dal lavoro dipendente (+22.000), in particolare a tempo indeterminato (+31.000) e full-time (+22.000). Anche qui, le donne rappresentano la componente più dinamica con un aumento di 16.000 occupate.

Un miglioramento si registra anche nei livelli di disoccupazione: il numero dei disoccupati è diminuito di 6.000 unità, con un contributo significativo dalla componente femminile (-9.000). I tassi di attività (66,9%), occupazione (61,3%) e disoccupazione (8,3%) sono migliori rispetto alla media meridionale e i primi due allineati a quelli nazionali, segnando un pieno recupero dei livelli pre-pandemia del 2019.

Nonostante i segnali positivi sul fronte occupazionale, il sistema imprenditoriale abruzzese vive una fase critica. Alla fine del 2023, nella regione si contavano 145.365 imprese registrate, di cui 123.773 attive. Entrambi i numeri registrano una contrazione annua di poco superiore al -2%, una flessione doppia rispetto alla media nazionale.

Tra le imprese attive, si distinguono in positivo i settori dei servizi immobiliari (+4%) e professionali (+3%). Mostrano resilienza anche le attività assicurative, finanziarie, di supporto alle imprese, e di informazione e comunicazione. Tuttavia, tutti gli altri comparti sono in flessione: il settore agricolo subisce il calo più marcato (-5%), seguito da commercio (-4%), manifatturiero e trasporti-logistica (-3%) ed edilizia (-2%).

Il rapporto del Cresa sottolinea una dicotomia marcata tra un mercato del lavoro che mostra segnali di ripresa robusta e un tessuto imprenditoriale in sofferenza. Per garantire una crescita sostenibile, sarà cruciale affrontare le fragilità del sistema economico e favorire politiche di sostegno alle imprese, specialmente nei settori più in difficoltà.