07 Dicembre 2024 - 18:16:40

di Redazione

Abbiamo ricevuto, e con piacere pubblichiamo, un intervento del professor Claudio Panone sulla vicenda che riguarda la costruzione del Gasdotto Snam. All’interno di questo testo Panone non si limita a ripercorrere cronologicamente gli avvenimenti legati alla vicenda, ma analizza l’impatto che l’infrastruttura avrà sul territorio e le dinamiche che la decisione della sua costruzione ha provocato all’interno della società, ma ancor di più quelle che dovrebbe provocare. Il testo che segue è contenuto all’interno del volume “EPPUR SI MUOVE” di Claudio Panone, Ed. NuArt, 2021. Buona lettura!


Dopo vari ricorsi, tutti disattesi, il progetto del metanodotto Snam “RETE ADRIATICA” va verso la completa realizzazione. Ancora una volta la parte orientale del territorio comunale aquilano sarà oggetto di deturpamento. Molto timide e inconcludenti, in quindici anni, salvo pochissime eccezioni, sono state le iniziative e le proteste della politica per contrastare il progetto: solo ai Comitati di Sulmona e all’Asbuc Paganica – San Gregorio si può riconoscere una costante opposizione alla realizzazione.
Le zone interessate da quest’opera, nel territorio paganichese, sono Monte Manicola, S. Eufemia – Cretala, San Pietro, Ornatina, Valle d’Appari, Longara, … Incassato nella parete rocciosa della valle, si trova il tempio dedicato alla Madonna che fu edificato dopo l’apparizione all’anziana pastorella Maddalena Chiaravalle.

L’area in prossimità del Santuario della Madonna d’Appari è caratterizzata da formazioni rocciose calcaree solcate dal torrente Raiale che formano le omonime gole. Nei dintorni è presente un piccolo sentiero naturalistico che partendo dal santuario sale sull’altopiano di Paganica e attraversa un bosco di pino nero. Nella parete rocciosa, nei pressi del santuario, a un’altezza di circa 25 metri, è presente, in una calotta concava scavata nella roccia, un affresco bizantineggiante di autore ignoto. Il dipinto rappresenta una figura seduta sul cui ginocchio sinistro poggia un libro aperto che recita “Io sono la luce del mondo, chi mi segue non cammina nelle tenebre”.

La strada che porta alla Villetta e che costeggia il santuario è caratterizzata da un piccolo tunnel al disopra del quale sono tumulate, dal 1939, le spoglie mortali dell’eroe paganichese Francesco Rossi morto in guerra, a Campagna di Cessalto, e ricordato per aver rallentato l’avanzata degli austriaci dal Tagliamento al Piave e per non aver ceduto alle proposte di resa dei nemici, combattendo valorosamente.

Un percorso pedonale della lunghezza di circa un chilometro, adiacente il corso del torrente, collega il santuario all’abitato di Paganica. Il lodevole compito della manutenzione del santuario e del viale di accesso è svolto, da molti anni, da un gruppo di persone che tengono in maniera impeccabile tutto il complesso.

Nel mese di giugno del 2010 raccolsi, assieme al sig. Lionello La Rosa e al compianto Giampaolo Giuliani, l’invito di due membri del Comitato No Hub di Sulmona, di divulgare nel territorio aquilano il pericolo derivante dalla realizzazione del gasdotto Snam “Rete Adriatica” da Brindisi a Minerbio con centrale di compressione e spinta a Sulmona.

L’imponente opera è uno dei principali progetti per l’ampliamento della rete nazionale dei gasdotti; le finalità dichiarate da Snam furono di garantire le capacità di trasporto richieste dal rigassificatore di Brindisi (realizzato dalla British Gas), e di potenziare le reti locali esistenti, “magliando” le medesime per conferire maggiore flessibilità e affidabilità al sistema di trasporto.

Il gasdotto “Rete Adriatica” è stato progettato dalla Snam Rete Gas s.p.a. al fine di realizzare il raddoppio delle infrastrutture di trasporto gas lungo il versante adriatico del territorio nazionale, secondo l’intento dichiarato dalla stessa Snam, in analogia a quanto realizzato lungo il versante tirrenico della penisola, dove corrono parallelamente due infrastrutture di trasporto gas. Giunto invece all’altezza di Biccari (FG), a causa di “insuperabili criticità geologiche!”, il tracciato del gasdotto è stato dirottato verso l’interno, lungo la dorsale appenninica.

La lunghezza complessiva è di 687 km e comprende cinque lotti funzionali: Massafra–Biccari (194 km), Biccari–Campochiaro (70 km), Sulmona–Foligno (167 km), Foligno–Sestino (114 km), Sestino–Minerbio (142 km). Il condotto ha un diametro di 1,2 m, è interrato a 5 m di profondità ed ha una servitù di pertinenza di 40 m (20 m per lato). La pressione di esercizio è di settantacinque bar. Tre quinti dell’opera sono già finiti o avviati; manca la parte centrale da Sulmona a Foligno.

La Snam non faceva mistero del suo disegno di diventare una delle maggiori hub del gas, importando metano dal nord Africa e dall’Est per rivenderlo ai Paesi europei e per tale finalità era indispensabile potenziare le infrastrutture di trasporto lungo le dorsali e quindi realizzare la “Rete Adriatica” (dirottata, però, inspiegabilmente dalla costa all’interno).

La centrale di compressione di spinta, autorizzata dal governo nel 2018, sarà pronta entro l’autunno-inverno 2026. I lavori, che dovevano partire a giugno scorso e sono slittati per consentire gli scavi archeologici, ancora in corso, dureranno circa due anni. Il cantiere è stato allestito nel marzo dello scorso anno.

A questo punto critico, mi auguro che anche il nuovo “Comitato No Snam L’Aquila”, di recente formazione, possa contribuire, con le altre realtà, ad un “estremo tentativo” per la salvaguardia del nostro territorio, sperando che “i buoi non siano ormai scappati e sia ancora possibile chiudere il cancello!”

È necessario, però, un particolare coinvolgimento di tutte le realtà politiche e amministrative e dei cittadini per evitare che, oltre a tutti i rischi e alle conseguenze economiche che derivano dalla realizzazione di una simile opera, venga sconvolta una zona del territorio, una delle più belle valli italiane, a cui ogni paganichese, e non solo, è molto legato per la devozione alla Madonna d’Appari!