09 Gennaio 2025 - 11:53:12
di Redazione
“Non solo i lavoratori della Cooperativa San Rocco, che gestisce la RSA Villa Dorotea, non ricevono lo stipendio da agosto 2024 e il futuro occupazionale di decine di famiglie appare gravemente compromesso, ma è notizia di ieri che il sindaco del Comune di Scoppito a inizio anno avrebbe firmato una ordinanza di sospensione delle attività su istanza dell’attuale gestione commissariale”.
Lo scrivono in una nota Pierluigi Iannarelli, segretario circolo Sinistra italiana L’Aquila e Fabrizio Giustizieri, segretario provinciale Sinistra italiana L’Aquila
“Il provvedimento del sindaco Lombardi pone evidentemente la vertenza dinanzi uno snodo cruciale, o garantire la prosecuzione del servizio attraverso l’ingresso di nuovi soggetti o chiudere tutto, con ripercussioni negative sia in termini di mantenimento del servizio assistenziale che di contraccolpi drammatici in capo ai lavoratori e lavoratrici. Rammentiamo che la Rsa di Scoppito è una struttura con 60 posti letto accreditata dalla Regione Abruzzo per 48 e che, ad oggi, ne risultano occupati circa una trentina, nonostante la crescente richiesta di ricoveri in strutture residenziali da parte di cittadine e cittadini del nostro comprensorio. C’è la necessità che tutti gli attori coinvolti si assumano le rispettive responsabilità, con particolare riferimento alla politica regionale che ha il dovere di intervenire prima che sia troppo tardi”.
Cgil: “Manifesto di allarme sociale, subito V Commissione”
“È una situazione drammatica quella in cui versa la RSA di Villa Dorotea, a Scoppito, le cui sorti si decideranno nelle prossime ore. Proprio nelle prossime ore, infatti, se non si troverà una soluzione, la struttura dovrà essere sgomberata, con conseguente trasferimento degli ospiti ivi ricoverati chissà dove, e chiusa. Tanto che il sindaco di Scoppito, stanti i fatti, ha emesso un’ordinanza che prevede la prossima sospensione dell’attività della struttura se non verrà trovata una soluzione adeguata alle esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici e delle persone ricoverate. Ed in effetti, quella che sembra essere l’unica soluzione passerebbe da un nuovo affitto di ramo d’azienda della RSA sita nell’immobile di proprietà della società Gardenia, della famiglia Vittorini, società che, però, disdetto il precedente contratto per inadempimento, non pare più intenzionata, ad oggi, a stipulare alcun contratto di affitto con nessuna azienda. Fatto, questo, che determinerebbe l’impossibilità, per i lavoratori e per le lavoratrici, di continuare a fornire il servizio assistenziale all’interno dell’immobile che ospita attualmente Villa Dorotea“.
Così, in una nota, il segretario generale di Cgil L’Aquila Francesco Marrelli e il segretario generale di Fp L’Aquila Anthony Pasqualone.
“Si rischia, quindi, di vanificare tutti gli sforzi e il sacrificio dei lavoratori e delle lavoratrici della RSA che, nonostante non percepiscano la retribuzione da oltre tre mesi, con spirito di abnegazione, con coscienza e responsabilità, hanno garantito a tutte le persone fragili e malate ricoverate nella struttura la continuità assistenziale. Ciò vale a dire che se la struttura chiude, non solo i lavoratori e le lavoratrici perderebbero il posto di lavoro e gli ospiti ricoverati si ritroverebbero trasferiti in altre strutture, anche distanti rispetto alla dimora dei propri familiari, ma il comune di Scoppito perderebbe una struttura storica, con riflessi negativi anche sul sistema sanitario provinciale.
Invero, i pazienti ricoverati presso la struttura sono, nella maggior parte dei casi, afflitti da pluripatologie, anche croniche, di difficile gestione per la coesistenza di problematiche sanitarie e socio-assistenziali, che, senza la RSA di Villa Dorotea, verrebbero gestiti con difficoltà dei familiari e dei sanitari, affollando, peraltro, con tutta probabilità, ospedale e pronto soccorso. Pazienti che, va detto, già lontani dalle loro case a causa delle loro condizioni psicofisiche, avevano trovato, nei luoghi della RSA, un ambiente ormai familiare, fatto di persone conosciute e fidate e che, oggi, invece, corrono il rischio di essere trasferiti chissà dove, con l’eventualità che le patologie già preesistenti si aggravino ulteriormente. Pertanto, invece che mantenere la continuità assistenziale tra l’ospedale e l’offerta socio-sanitaria territoriale, le circostanze attuali pregiudicano coloro che vivono in condizioni di cronicità, fragilità o disabilità, che, specialmente se non autosufficienti, dovrebbero essere curati attraverso l’integrazione tra il servizio sociale e quello sanitario.
Senza contare che Villa Dorotea è una struttura accreditata dalla Regione Abruzzo per 48 posti letto, di cui, al momento, ne risultano occupati circa 30, nonostante la domanda di ricoveri in residenze per anziani sia in crescita. Infatti, le condizioni economico-finanziarie della Cooperativa, che detiene l’accreditamento, impediscono l’occupazione dei posti disponibili, a discapito di un territorio già carente di strutture adeguate e in totale spregio della continuità assistenziale tra l’ospedale e l’offerta socio-sanitaria territoriale. Quindi, la situazione critica in cui versa la Cooperativa San Rocco mette a rischio non solo i posti di lavoro del personale impiegato attualmente presso la RSA, ma anche i posti letto accreditati e, soprattutto, la salute dei pazienti ricoverati, senza alcun serio e concreto intervento da parte delle istituzioni e della politica. Istituzioni e politica che, invece, dovrebbero essere le assolute protagoniste e le artefici delle azioni a difesa della collettività, dei perimetri occupazionali, del diritto al lavoro e al salario e della salute dei cittadini e delle cittadine della Provincia dell’Aquila.
Vista l’attuale e assoluta emergenza in cui versa la struttura, chiediamo a gran voce alle istituzioni e alla politica di intervenire immediatamente non solo a tutela dell’interesse della collettività intera e del personale impiegato presso la Cooperativa, ma anche per la salvaguardia del diritto alla salute delle persone fragili e malate attualmente ricoverate, anche a mezzo della convocazione d’urgenza della V Commissione Consiliare Salute, Sicurezza Sociale, Cultura, Formazione e Lavoro della Regione Abruzzo, come da noi già richiesto lo scorso 04 dicembre“.